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Eni, Enel, Leonardo, Sace, Sogin e non solo. Crisi di Governo blocca nomine

governo gialloverde

Ecco le nomine a rischio e quelle da decidere per non mandare in tilt il Paese con la crisi di Governo 

Da Eni ad Enel, da Inps ad Inail, da Sogin ad Invitalia, da Poste a Leonardo. Sono circa una settantina le nomine da effettuare prima dell’autunno per non mettere in pausa il Paese, in attesa di un nuovo Governo operativo. Andiamo per gradi.

LE NOMINE PIU’ URGENTI

Alcune nomine sono urgenti: Palazzo Chigi dovrebbe decidere a stretto giro, come scrive il Sole24Ore, i presidenti o gli organi direttivi dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, del Garante per la privacy e dell’Autorità anticorruzione.

Tra le questioni da risolvere, nell’immediato, anche il rinnovo del vertice della società statale Sogin, azienda responsabile per lo smantellamento degli impianti nucleari sul territorio e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali. Lega e M5S, come scrive Start Magazine, avevano individuato in Giuseppe Nucci il nuovo presidente e in Emanuele Fontani il nuovo amministratore delegato, ma Tria ha bocciato la proposta. E tutto è ancora da decidere.

LE GRANDI PARTECIPAZIONI

Sui tavoli governativi, poi, ci sono i dossier delle nomine nelle grandi partecipate. Parliamo di Enel, Eni, Leonardo, Poste Italiane, Terna ed Enav, i cui consigli di amministrazione (vedi tabella che riportiamo) scadranno nei prossimi mesi, in occasione dell’approvazione dei bilanci 2019. La corsa alle poltrone, però, si disputerà già dalle prossime settimane.

LE NOMINE DA UFFICIALIZZARE

Tra le cose urgenti, anche le nomine della governance di Inps e Inail, dal momento che, come scrive il Sole24Ore “senza l’insediamento dei consigli di amministrazione l’operatività degli organi di indirizzo politico può incontrare più di un problema”.

Parlando di Inps, Pasquale Tridico è il presidente, ma bisogna ancora formalizzare la cosa. Il vice presidente Adriano Morrone, invece, deve ancora passare il vaglio dei pareri delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato. Ed in cda dovrebbero anche entrare Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro, Gabriele Aulicino, attualmente al Mef come esperto in materie fiscali e finanziarie e, in quota all’opposizione, Marialuisa Gnecchi, ex parlamentare Pd nella scorsa legislatura. Tutto, però, era stato deciso nel pre-crisi.

Franco Bettoni è il nuovo Presidente dell’Inail (già registrato dalla Corte dei Conti), ma per diventare operativo deve attendere la nomina del Cda, in cui dovrebbe entrare anche Francesca Maione, attuale direttore generale del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti.

LA QUESTIONE CDP

Non di facile soluzione, invece, le nomine legate a Cdp. Tra le questioni più scottanti ci sono le nomine in Sace e Ansaldo Energia. In Sace dovrebbe esserci la conferma del presidente Beniamino Quintieri e l’avvicendamento dell’ad Alessandro Decio, che potrebbe essere sostituito da Rodolfo Errore, già consigliere di Sace, o da Marco Siracusano, ad di Postepay e responsabile di Bancoposta.

Per il dossier Ansaldo Energia, gira il nome di Giuseppe Marino, senior vice presidente di Hitachi Rail Italy, come ad. L’attuale ceo Giuseppe Zampini andrebbe alla presidenza, mentre per Simest si dovrebbe andare verso un ricambio totale.

LA QUESTIONE DIMISSIONI

E ancora. Palazzo Chigi dovrà anche fare i conti con la questione delle dimissioni (quelle dovute o quelle a sorpresa). Raffaele Cantone ha lasciato l’Anac e Biagio Mazzotta la poltrona di Presidente della Sogei (occupa ora quella di Ragioniere generale dello Stato).

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