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Novità in ASPI: sempre più tecnologia e progetti per 8,6 miliardi

Aspi

Roberto Tomasi (Ad ASPI): “Per fare mobilità servono investimenti”. Lorenzo Rossi (Ceo di Movyon): ” Chi fa tecnologia sa che quella migliore funziona così bene da far si che chi la usa si scordi che esiste”

Sono oltre 6 i miliardi previsti per i progetti esecutivi pronti per esser cantierizzati e quest’anno ne arriveranno altri per 2.6 miliardi, così da far salire la cifra totale a 8.6 miliardi. Tra questi, la Gronda di Genova e il Passante di Bologna. E poi tantissimi investimenti, soprattutto nelle nuove tecnologie. “È necessario coordinare lo sviluppo delle tecnologie. Ci si deve rendere conto che oggi siamo in grado allo stesso tempo di verificare lo stato di salute dei viadotti, il pedaggio telematico, la previsione di traffico fino a 15 giorni”: la tecnologia è al centro di tutto, insomma, nella visione di Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia.

E di tecnologia ha parlato soprattutto Lorenzo Rossi, Ad di Movyon, “spin-off tecnologico” di Aspi, nel suo intervento presso il convegno ‘Nuovi modelli di mobilità in Europa’ organizzato da Asecap e Aiscat, a Madonna di Campiglio: “Il vero punto di forza è poter utilizzare il più grande laboratorio a cielo aperto, ovvero l’infrastruttura da oltre 3mila chilometri di  Autostrade per l’Italia, per ingegnerizzarla con questa tecnologia; perché chi fa tecnologia sa che la miglior tecnologia è quella che funziona così bene da far si che chi la usi si scordi che esista”.

Il numero 1 di Movyon (Gruppo Autostrade per l’Italia) ha quindi spiegato in che modo la tecnologia permetta di aumentare la sicurezza dell’utenza: “Si da per scontato che quando si passa su una infrastruttura questa sia sicura – ha detto Rossi presentando il sistema Argo – non è una invenzione iper tecnologica. Siamo semplicemente partiti dal presupposto dell’inventario: abbiamo scomposto il ponte in pezzi. Quanti pezzi ha un ponte? Abbiamo trovato una formulazione che consente all’ispettore di controllarne uno a uno con una applicazione connessa con un sistema centrale che rende all’ispettore una sorta di modello identico alla realtà e sufficiente per associare eventuali difetti ai singoli pezzi. Quando l’ispezione è terminata il sistema permette di calcolare la classe di attenzione del ponte. Abbiamo oggettivato la classificazione dei ponti e dei loro difetti. L’operazione è molto complessa, specialmente quando le infrastrutture sono 2000″.

Al convegno è intervenuto anche Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che si è soffermato sulla necessità di ammodernare la rete infrastrutturale nazionale, dando merito ad Aspi del lavoro che sta svolgendo per la sicurezza delle autostrade: “Il nostro ministero ha stanziato circa 104 miliardi. Per fare cosa? In primo luogo, la sicurezza. Perché abbiamo delle infrastrutture vetuste. L’impegno di Autostrade per l’Italia fa arrabbiare molto gli automobilisti a causa dei cantieri di ammodernamento e manutenzione, ma è indispensabile per mettere in sicurezza le infrastrutture”.

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