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Obbligo vaccinale, il governo deciderà a settembre?

obbligo vaccinale

Il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini spiega: “obbligo vaccinale non è una eresia, ma giudicheremo sulla base dei dati”

I contagi per ora non aumentano, ma la campagna vaccinale langue più del previsto: in agosto è scesa sulle 200mila somministrazioni al giorno, contro le 500mila volute dal generale Francesco Paolo Figliuolo che la porta avanti col pugno di ferro. E allora il governo è pronto a fare il grande passo: discutere, primo in Europa, della possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale. O quanto meno procedere con un nuovo allargamento del Green Pass, visto che Lega e Movimento 5 Stelle restano contrari a ogni obbligatorietà sulla somministrazione del vaccino.

“Non è un’eresia” scandisce al Corriere della Sera la ministra per gli affari regionali, Mariastella Gelmini, ribadendo la posizione favorevole di Forza Italia. Quindi chiarisce: ″È ancora presto per fare un bilancio, perché i dati sono condizionati dall’effetto “generale agosto”. Del resto era prevedibile un rallentamento di queste ultime settimane nella campagna di vaccinazione. Saranno decisivi i dati dei prossimi quindici giorni”. L’utilizzo del Green pass può essere esteso” afferma l’esponente di Forza Italia, secondo cui la scuola partirà in presenza e resterà in presenza”. Il Green pass per gli studenti “può esistere solo nel contesto di un obbligo generale esteso a tutti. Il dato del 60% dei ragazzi fra 16 e 19 anni con già almeno una dose è incoraggiante”.

Allo studio permane l’obbligo vaccinale per talune categorie di lavoratori, soprattutto nella PA, che il governo non vuole più mandare in smart working in caso di nuove ondate, come spiega sempre Gelmini: “il vaccino sarebbe indispensabile per chi fa front office nella PA e per chi lavora nei servizi pubblici. Del resto l’obbligo vaccinale non è un’eresia: esiste già per alcune malattie. Una decisione del genere però spetta al Parlamento. La mia opinione è che occorre attendere i dati: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell’80% della popolazione non vedrei alternative”.

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