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Perché è presto per parlare di manovra bis, secondo Amitrano (5 Stelle)

Manovra

Il deputato M5S spiega: ipotesi manovra correttiva non è percorribile a breve. Occorre vedere gli effetti del reddito di cittadinanza e di quota 100. Importante è l’obbligo di spesa

L’ipotesi di una manovra bis non “è percorribile a breve” perché “occorre dare un po’ di tempo alle misure previste nell’ultima legge di Bilancio” varata due mesi fa. Alessandro Amitrano, deputato del Movimento Cinque Stelle che siede nella commissione Lavoro alla Camera, spegne i rumors circolati nelle ultime ore sull’arrivo in tempi stretti di una manovra correttiva.

MANOVRA BIS? PRESTO PER PARLARNE

Stamattina anche il leader leghista e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha bocciato l’idea senza mezzi termini: “Parliamo del nulla, aspettiamo che le misure abbiano effetto”. Secondo Amitrano in particolare occorre attendere i frutti delle “due maggiori misure inserite nel provvedimento, ovvero il reddito di cittadinanza e Quota 100“: “Se non diamo loro il tempo di mettersi concretamente in attivo è difficile vederne gli effetti”. In particolare per quanto riguarda il reddito che “ancora non è neppure ufficialmente legge (il ‘decretone’ contenente pure Quota 100 è atteso in Aula al Senato lunedì prossimo, ndr) e dunque è complicato capire cosa può succedere”.

ATTENZIONE PUNTATA SULL’OBBLIGO DI SPESA NEL REDDITO

Proprio in questa misura – fortemente voluta dal M5S – il giovane parlamentare pentastellato sottolinea un elemento da tenere in considerazione al riguardo ovvero “l’obbligo di spesa che si traduce in consumi che a loro volta si traducono in maggiore produttività del Paese“. La card su cui viene caricato l’importo del reddito, che varia secondo il nucleo famigliare fino a un massimo di 780 euro al mese, “non permette accumulo. Quindi, e mi sembra un fatto banale, chi non li spenderebbe sapendo che non può usufruire di quanto risparmia? E questo discorso lo faccio al di là del funzionamento del reddito e di tutti i meccanismi che lo riguardano”.

LA BOCCIATURA DI BRUXELLES PER REDDITO E QUOTA 100

Anche sul fronte Quota 100 occorre aspettare per capire la portata della misura: “Ieri abbiamo saputo che sono già arrivate 65 mila richieste di pensionamento“. Cifre di tutto rispetto per una misura che la commissione Ue – insieme al reddito di cittadinanza – conferma ancora di non gradire. Secondo quanto anticipa “Repubblica”, nel Rapporto sull’Italia che Bruxelles approverà mercoledì prossimo la Commissione boccerà le due disposizioni perché non sono “capaci di impattare positivamente sulla crescita di lungo termine”. Per Amitrano, però, è troppo presto per giudicare fallimentari reddito e Quota.

LE INDAGINI DELLA COMMISSIONE LAVORO ALLA CAMERA

Nel frattempo, la commissione di cui fa parte continua a lavorare perché “sicuramente c’è molto da fare per il Paese”. “In attesa che a Montecitorio arrivi il decretone stiamo portando avanti diverse indagini conoscitive per esempio quella sul dl concretezza e quella sulle guardie giurate, che è finita ieri. Da oggi parte invece l’indagine sui lavoratori dello spettacolo e ad aprile mi occuperò personalmente di un’indagine conoscitiva relativa alla sicurezza sul lavoro”.

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