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Perché i governi occidentali devono spingere sulla Difesa
C’è bisogno di una nuova idea di difesa a tutela dei nostri interessi, della nostra democrazia e del benessere conquistato in decenni di pace. L’editoriale di Pierluigi Mennitti per il nuovo numero del quadrimestrale di Start Magazine
L’ultimo vertice della Nato a Vilnius ha attirato l’attenzione di media e pubblica opinione come non accadeva da tempo. E la guerra russa in Ucraina prosegue senza che al momento appaia all’orizzonte la speranza di una tregua. La sicurezza dell’Europa, e con essa dell’Italia, è tornata ad essere minacciata, ancora una volta sul fronte orientale. C’è bisogno di una nuova idea di difesa a tutela dei nostri interessi, della nostra democrazia e del benessere conquistato in decenni di pace.
A questo tema il quadrimestrale cartaceo di Start Magazine dedica il numero estivo del 2023, a un anno e mezzo dall’invasione russa dell’Ucraina. Con i missili lanciati da Mosca e con gli scarponi dei soldati russi sul territorio ucraino si è chiusa la speranza, forse l’illusione, di un mondo avvolto in una pace globalizzata e si è riaperto il mondo antico degli eserciti che invadono le città, i villaggi, le case, le vite di ognuno di noi.
Le insidie militari di oggi annoverano però un armamentario molto più contemporaneo e tecnologico, fatto di droni che bombardano comandati a distanza, di cyberwar, fake news che sfiancano le opinioni pubbliche e indeboliscono i fronti interni, spionaggio digitale: tutto quello che oggi intreccia guerra tradizionale e conflitto ibrido e che rende lo scontro più indefinito e dunque più infido.
Come rispondere? Come impiegare le risorse finanziarie che adesso dovranno sostanziare il nuovo modello di difesa? A queste e altre domande provano a dare risposta gli autori chiamati a contribuire a questo numero.
I fronti di difesa da rimettere in sesto sono tanti. Stanno cambiando le esigenze di capacità della difesa, sia dal punto di vista della quantità che delle qualità, con la conseguente necessità di una maggiore integrazione, tanto a livello europeo quanto a livello transatlantico, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti nelle tecnologie emergenti, sempre più strategiche. L’Italia può e deve fare la sua parte, poggiando sulle eccellenze di cui già dispone, puntando su player di livello europeo in grado di operare tra sistemi nazionale, europeo e transatlantico, con la possibilità quindi di promuovere partnership tecnologiche e industriali a tutti i livelli.
La rivista indaga i diversi scenari, gli armamenti, le tattiche, le questioni della logistica, gli scenari moltiplicatisi, come lo spazio marino divenuto sede di infrastrutture strategiche, energetiche e digitali. Bisognerà calibrare bene gli investimenti, facendo prevalere la qualità alla quantità degli interventi. È cambiata la prospettiva e ci si deve attrezzare ai rischi di guerre di lunga durata, per le quali è necessario avere soldati addestrati e motivati, mezzi altamente tecnologici e operativi, infrastrutture adeguate, logistica efficiente.
Oltre al tema di copertina, la rivista offre il consueto ventaglio di articoli sui temi dell’innovazione, del digitale, dell’energia, del management e dell’economia circolare.
Con articoli e interviste hanno contribuito a questo numero Andrea Argenio, Uski Audino, Stefano Caliciuri, Massimo Claudio Comparini, Giuseppe Cossiga, Stefania Craxi, Francesco D’Arrigo, Marco Dell’Aguzzo, Marco Florissi, Ivo Germano, Mauro Giansante, Andrea Gilli, Stefano Grazioli, Vittorio Macioce, Chiara Muresu, Federica Nisticò, Vittorio Emanuele Parsi, Paolo Passaro, Luisa Pogliana, Arianna Prati, Chiara Rossi, Maurizio Stefanini.
Il nuovo numero può essere scaricato gratuitamente in versione pdf a questo link.