Skip to content

Consiglio supremo Difesa

Perché il Consiglio supremo di Difesa si occupa di guerra ibrida

Si è riunito ieri al Quirinale il Consiglio supremo di difesa: ecco di cosa si è discusso

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presieduto ieri al Quirinale il Consiglio supremo di Difesa. Al vertice hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente del Consiglio, i Ministri competenti e il Capo di Stato maggiore della Difesa. La notizia principale è il via libera al dodicesimo pacchetto di aiuti per Kiev, ma il Consiglio ha gettato uno sguardo più ampio sui vari focolai di guerra da attenzionare per il nostro Paese, lanciando l’allerta sulla “guerra ibrida”, dossier prioritario per la sicurezza nazionale.

AIUTI MILITARI E SOSTEGNO ALL’UCRAINA

Il Consiglio ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina nella difesa della sua libertà, confermando il dodicesimo decreto di aiuti militari. Fondamentale resta la partecipazione italiana alle iniziative NATO e UE a sostegno di Kiev e l’impegno nella futura ricostruzione del Paese.

GAZA, GLI ATTACCHI A UNIFIL, I BALCANI

Sul fronte mediorientale, il Consiglio ha valutato positivamente il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, sottolineando però la necessità di garantire la sicurezza della popolazione civile e prevenire il riemergere di antisemitismo. È confermato l’impegno italiano nell’assistenza umanitaria e nell’addestramento delle forze di polizia palestinesi.

Riguardo al Libano, il Consiglio ha denunciato il ripetersi di attacchi israeliani contro il contingente UNIFIL a guida italiana e ha ribadito l’importanza di garantire la sicurezza della Linea Blu, sostenendo l’incremento delle capacità delle Forze Armate libanesi, anche in vista della possibile conclusione della missione UNIFIL da parte dell’ONU.

Inoltre l’Italia ha confermato il suo ruolo nella stabilizzazione dei Balcani e nel Mediterraneo, considerando attentamente le potenziali minacce derivanti da presenze ostili nella regione.

COSA S’INTENDE PER “GUERRA IBRIDA”

La nota del Quirinale definisce “guerra ibrida” un insieme di azioni offensive non solo militari: attacchi informatici a infrastrutture critiche, campagne di disinformazione e manipolazione cognitiva, impiego strumentale di tecnologie (droni, IA), con conseguenze sulle economie, sui servizi essenziali e sui processi democratici. Questa pervasività — velocità, volume e ubiquità — è ciò che trasforma la minaccia in un problema nazionale e sovranazionale.

LE MINACCE CONCRETE SUL TAVOLO: DRONI, CYBER, SPAZIO E DIMENSIONE COGNITIVA

Il conflitto in Ucraina ha «dimostrato» l’uso massiccio dei droni e violazioni dello spazio aereo, mentre il fronte informatico resta una via privilegiata per colpire reti energetiche, sistemi sanitari e servizi finanziari.

Accanto a ciò, il Consiglio ha richiamato la pericolosità delle campagne di disinformazione e dell’uso malevolo dell’intelligenza artificiale per erodere la fiducia nelle istituzioni, oltre a domini talvolta considerati secondari, come lo spazio e l’ambiente subacqueo, ma oggi cruciali.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su