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Perché la manovra 2022 inebria la birra made in Italy

Birra Made In Italy

Novità nella Legge di bilancio per la birra made in Italy: arriva il taglio delle accise per sostenere la ripresa del comparto italiano e sorreggere la produzione di 15,9 milioni di ettolitri

La manovra 2022 prevede che per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri lo sconto sulle accise salga sino al 50 per cento; per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30 per cento mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20 per cento. Si prevede inoltre una graduale riduzione d’accisa, sino a scendere a 2,90 euro per ettolitro e per grado Plato nel 2023.

Soddisfatta Coldiretti che sottolinea come nonostante il crollo annuo di oltre il 15% (con picchi negativi anche del 30%) nel 2020 rispetto allo stesso periodo pre pandemia Covid, il comparto (da circa 16 milioni di ettolitri) sia riuscito a generare un valore globale di oltre 8,1 miliardi di euro che ha contribuito alla ripresa del sistema economico italiano.

Prima della pandemia – spiega Coldiretti – il settore stava vivendo una vera e propria “primavera della birra” con la nascita e lo sviluppo realtà artigianali e industriali, la proposta di nuovi prodotti e un crescente utilizzo di materie prime agricole 100% Made in Italy. Un trend positivo che deve poter riprendere grazie anche agli stimoli della riduzione delle accise con un ruolo fondamentale sugli investimenti per una filiera che, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140mila persone. A spingere la ripresa è soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 di litri prodotti ogni anno; di cui circa un terzo arriva da aziende agricole che trasformano direttamente i prodotti agricoli per fare birra.

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