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Perché l’industria dell’auto non è soddisfatta della Manovra 2022

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Niente incentivi all’acquisto di auto a basse e bassissime emissioni (vetture elettriche e plug-in), ma sparisce dai radar l’ecotassa che sfavoriva soprattutto i meno abbienti. UNRAE: “Sconcertati”

Il mondo dell’auto, uscito dalla crisi pandemica con le gomme sgonfie e subito entrato nel tunnel dell’assenza di semiconduttori, non ha gradito la Legge di bilancio 2022. “Non resta che esprimere sconcerto per la decisione delle Istituzioni di ignorare totalmente nella Legge di Bilancio gli incentivi per il mercato delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri”, ha difatti affermato in una nota UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, l’Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia nella distribuzione e commercializzazione di autovetture, veicoli commerciali e industriali.

UNRAE: “IGNORATI EFFETTI DEGLI INCENTIVI PER AUTO A BASSE EMISSIONI”

“Sono rimasti infatti completamente disattesi i più recenti annunci della politica sull’importanza della transizione ecologica e sul ruolo del settore automotive; un’assenza di strategia, o forse proprio una strategia, che farà inevitabilmente ricadere i costi sociali ed economici della transizione esclusivamente su consumatori, lavoratori e imprese e che rischia di relegare l’Italia a una sorta di mercato di “serie B” – in Europa – per diffusione di nuove tecnologie e per anzianità e obsolescenza del parco circolante”.

“Eppure, sottolineano da UNRAE, nell’ultimo anno, grazie agli incentivi per l’acquisto dei nuovi veicoli a zero e a basse emissioni, le auto cosiddette elettrificate (full-electric, plug-in hybrid e hybrid) sono aumentate del 116% (più che raddoppiando i volumi immatricolati). Inoltre, sono state rottamate 350.000 vetture, più del 90% con oltre 10 anni di vita e quindi altamente inquinanti e poco sicure, consentendo all’ambiente un risparmio di circa 215.000 tonnellate di CO2 l’anno. Insomma, seppur in un periodo particolarmente complesso, sembrava fossero state poste le premesse per avviare il percorso verso una nuova mobilità più sostenibile. Ora tutto si è fermato”.

SPARITA L’ECOTASSA DEL CONTE I

In realtà se è vero che la manovra 2022 del governo Draghi non ha previsto grosse novità per il comparto dell’auto, è anche vero che non ha previsto proroghe per la cosiddetta ecotassa, ovvero l’imposta voluta dal Conte I sulle auto con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km (soglia portata a 190 g/km a partire dall’introduzione della più restrittiva norma Wltp).

PROROGATO IL BONUS PER CONVERTIRE I VEICOLI DALL’ENDOTERMICO ALL’ELETTRICO

Si segnala invece la proroga al 31 dicembre 2022 dei termini per usufruire del bonus fiscale del 60% – nel limite di 3.500 euro – da applicare al costo di installazione di “un sistema di riqualificazione elettrica omologato ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2015, n. 219”. Per chi converte la propria auto o il proprio autocarro fino a 3,5 tonnellate (il bonus è previsto per i veicoli delle categorie M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, N1 e N1G) è previsto anche “un contributo pari al 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione”.

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