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PNRR e mobilità, i trasporti ripartono col Mobility as a Service for Italy

Mobility As A Service For Italy

Il Mobility as a Service for Italy rientra nell’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed è un progetto pilota del valore di 40 milioni di euro che rivoluzionerà la mobilità di 3 città metropolitane ‘leader’ e 7 città/territori ‘follower’. Tra i principali player italiani sull’innovazione in questo comparto c’è sicuramente Telepass, che è stata oggetto di un caso-studio della Harvard Business School

Sono stati in tutto 13 i progetti presentati dai Comuni capoluogo di Città metropolitane nell’ambito del bando “Mobility as a Service for Italy”, nuovo concetto di mobilità che prevede l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato, accessibili attraverso un unico canale digitale. Questi servizi operano attraverso “piattaforme digitali di intermediazione” che abilitano diverse funzionalità – quali informazione, programmazione e prenotazione di viaggi, pagamento unificato dei servizi, operazioni post-viaggio – capaci di rispondere in modo personalizzato a tutte le esigenze di mobilità.

COS’È IL MOBILITY AS A SERVICE FOR ITALY

L’iniziativa mira a promuovere la condivisione dei dati, la riutilizzabilità e l’interoperabilità dei sistemi di trasporto a partire dalle grandi città metropolitane dove ci si aspetta che l’implementazione di soluzioni MaaS generi i maggiori benefici. In particolare, l’investimento 1.4.6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “Mobility as a Service for Italy”, prevede apposite procedure selettive pubbliche finalizzate a individuare le città metropolitane in cui testare le soluzioni MaaS.

COSì MILANO RIVOLUZIONA IL TPL

Erano state invitate a partecipare 14 città, in 13 hanno presentato manifestazione di interesse a novembre e ora, nella seconda fase, hanno risposto all’avviso pubblico candidandosi a testare come progetti pilota le loro piattaforme con il finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il progetto pilota, del valore di 40 milioni di euro, coinvolgerà 3 città metropolitane ‘leader’ e 7 città/territori ‘follower’. Il Pnrr ha messo a disposizione per ciascuna città leader 2,5 milioni di euro per sperimentare il Mobility as a Service for Italy e 800mila euro per la digitalizzazione del trasporto pubblico.

Tra le città selezionate, Milano, che ha candidato il percorso della linea circolare 90-91 per raggiungere tre obiettivi strategici: connettività, inter-modalità’ e fabbisogni dei cittadini. Su questa linea si sperimenteranno delle tecnologie per la guida autonoma, sistemi di interscambio nell’ottica Maas in alcune stazioni e la possibilità di eseguire test per auto a guida autonoma da parte di case automobilistiche o altri operatori.  Il suo progetto è stato inoltre selezionato per la sperimentazione di un ‘Living Lab’, ovvero un sistema che integra processi di ricerca e innovazione in condizioni reali. Si tratta di una sperimentazione operativa su linee di trasporto pubblico già attive, che possa favorire lo sviluppo di nuovi servizi al cittadino, migliorando la sicurezza, l’affidabilità e la resilienza del sistema Tpl. A Milano inoltre sono stati destinati i 7 milioni di euro messi a disposizione per la sperimentazione del Living Lab, quindi il capoluogo lombardo avrà a disposizione un totale di 10,3 milioni di euro.

Secondo l’ultimo report dell’ Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del ministero della Transizione ecologica, del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), Milano si conferma la città della sharing mobility e della multimodalità ed è prima in tutti e 3 gli indicatori (percorrenze, numero veicoli, numero noleggi) e dispone di tutte le tipologie di vehicle sharing. Cresciuta anche Roma che si è classificata al secondo posto, soprattutto in termini di flotte. Al terzo posto Torino. Seguono altre città metropolitane (Bologna, Firenze, Bari, Genova). Nei primi 10 anche città medio piccole come (Pescara, Rimini, Verona).

CHI PROMUOVE LA MOBILITÀ INNOVATIVA IN ITALIA

Tra i player in prima linea per una mobilità innovativa in Italia c’è senza dubbio Telepass, che è divenuta perfino il focus di un caso-studio della Harvard Business School, sotto la guida della Professoressa Chiara Farronato. Il case study si intitola “Telepass: From Tolling to Mobility Platform” ed è stato presentato dalla Facoltà di Business Administration, nel dipartimento “Technology and Operations Management” che analizza le sfide delle imprese di oggi nella gestione e nell’implementazione dei sistemi operativi. Il caso-studio è focalizzato sul processo di trasformazione di Telepass dall’essere l’azienda leader nei servizi di telepedaggio a un ecosistema di mobilità integrata, grazie allo sviluppo di servizi tecnologici data-driven e attraverso una sola app, attenti a soddisfare i bisogni delle persone in movimento.

Luca Daniele, CEO di Telepass Pay & CFO di Telepass, a Forbes ha recentemente dichiarato: “Il contributo delle città, delle pubbliche amministrazioni, forse prima di ogni altra cosa è essenziale. Negli ultimi due anni almeno una ventina di città italiane hanno offerto servizi di mobilità di ultimo miglio. C’è un orientamento verso il mobility as a service, verso la pianificazione di una mobilità davvero sostenibile con l’integrazione di una pluralità di mezzi di trasporto, ma non siamo ancora così evoluti, in Italia, da metterlo in pratica. L’elemento cruciale é calcolare quante municipalità decidono di fornire ai cittadini strumenti alternativi: dagli scooter elettrici alle ricariche elettriche. Noi come Telepass siamo pronti a collaborare”.

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