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Poste Italiane: ferie, aumenti… le novità del contratto collettivo nazionale

Poste Italiane Contratto Collettivo

Soddisfazione da parte delle sigle sindacali per le novelle del contratto collettivo nazionale siglato con Poste Italiane

Nella serata di ieri tutte le organizzazioni sindacali hanno siglato il rinnovo del contratto collettivo nazionale per il personale non dirigente del gruppo Poste Italiane, che coprirà fino al 31 dicembre 2023. Lo afferma l’azienda guidata da Matteo Del Fante.

È stato confermato, come da rumors, il piano di assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti. Rivisto poi il sistema delle relazioni industriali, alla luce dei processi di digitalizzazione in atto, con particolare attenzione alle prestazioni effettuate in modalità agile.

“L’intesa, raggiunta dopo un confronto responsabile e costruttivo fra l’azienda e le organizzazioni sindacali pone, nell’anno segnato dalla pandemia, solide basi per affrontare le nuove sfide del mercato” si legge nella nota diffusa dal gruppo.

 


Soddisfazione da parte delle sigle sindacali: Cgil, Cisl e Uil e della Failp Cisal (Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Postelegrafonici). Nei prossimi giorni nelle assemblee inizierà la consultazione dei dipendenti prima della firma definitiva del contratto.

Sul fronte del rapporto economico, “l’intesa prevede il pagamento di un importo di 1.700,00 euro per il biennio 2020-21, di cui euro 900,00 a titolo di vacanza contrattuale per l’anno 2020 e euro 800,00 quale anticipazione sui futuri miglioramenti contrattuali per l’anno 2021, che i dipendenti del Gruppo riceveranno in un’unica soluzione con lo stipendio di luglio 2021”.

Per Walter De Candiziis, segretario generale Failp Cisal, la Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Postelegrafonici “Oltre a significative modifiche dell’impianto normativo su part-time, lavoro agile, ferie e gli impegni sulla classificazione del personale ed il sistema inquadramentale, prevede incrementi economici per un aumento complessivo medio mensile di 110 euro pro capite (di cui 90,00 euro per aumenti salariali, 20,00 euro per incrementare il ticket restaurant)”, ha spiegato.

 

 

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