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Putin, chi applaude e chi no le elezioni farsa in Russia
Le reazioni in Italia al voto dall’esito a dir poco scontato che ha suggellato Vladimir Putin al Cremlino
Il giorno dopo la chiusura dei seggi in Russia, oltre a confermare il potere indiscusso di Vladimir Putin, certifica che il centrodestra italiano è veramente unito soltanto quando deve portare i cittadini alle urne. Il resto dei giorni, mostra tutte le differenze programmatiche e ideologiche su tante vicende. Da un lato, infatti, c’è la Lega che dichiara la presa d’atto della tre giorni pseudo-elettorale della Federazione ex sovietica. Dall’altro, Forza Italia con il segretario e vicepremier Antonio Tajani esprime un pensiero esattamente opposto.
SU PUTIN IL GOVERNO TORNA A DIVIDERSI
Lega, dicevamo. Dal Carroccio, la posizione diffusa è stata un mero “prendiamo atto del voto, nessun giudizio”, unito al classico ” lavoriamo per il ritorno della pace” che da due anni fa capo non tanto a chi vuole davvero bene alla causa ucraina bensì a chi specula su Kyiv per andare incontro agli interessi di Mosca tramite un pacifismo ipocrita. “In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare”, recitava la nota della Lega.
Il leader dell’ex partito bossiano, Matteo Salvini, ha altresì commentato: “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. Per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, intervenuto a margine di un convegno sul trasporto pubblico locale a Milano a proposito delle elezioni in Russia, “quando le perdo – le elezioni, ndr – cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace”.
Dall’altro lato, ma sempre dentro al perimetro dell’esecutivo italiano, c’è Forza Italia. Il partito berlusconiano oggi guidato dall’altro vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, si è espresso così: “Sono il ministro degli Esteri e ho espresso la mia posizione ieri sera. Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto ho detto”. E ancora: “Le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi”. Per il ministro, inoltre, “le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari ed hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all’Ucraina nel rispetto del diritto internazionale”.
CHE SI DICE ALL’ESTERO SUL VOTO RUSSO: GLI ANTI-PUTIN
Il governo francese ha preso una posizione chiara sul voto russo, parlando di elezioni senza “le condizioni” di una tornata “libera, pluralista e democratica”. Il ministero degli Esteri d’Oltralpe ha reso omaggio “al coraggio di numerosi cittadini russi che hanno manifestato pacificamente la loro opposizione a questa violazione dei loro diritti politici fondamentali”.
In Germania, invece, il presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier ha commentato: “Non ci sarà nessuna lettera a Putin. Oggi penso alle persone che in Russia lottano per la libertà e la democrazia e che vivono in costante pericolo a causa del regime di Putin. Non dimenticheremo queste persone coraggiose”. Stesso mancato riconoscimento di legittimità è arrivato quindi dall’esecutivo guidato da Olaf Scholz. Il governo tedesco non riconosce il risultato delle elezioni in Russia e quindi il cancelliere Olaf Scholz non si congratulerà con Vladimir Putin, ha detto una portavoce alla conferenza stampa odierna.
Stesse reazioni sono da registrare Oltremanica. Come affermato dal capo degli Esteri ed ex premier David Cameron, il Regno Unito non ha riconosciuto il risultato delle elezioni presidenziali in Russia, con la riconferma di Vladimir Putin alla guida del Paese, in quanto sono avvenute in violazione dei principi della democrazia. “Queste elezioni russe sottolineano chiaramente la profondità della repressione sotto il regime del presidente Putin, che cerca di mettere a tacere qualsiasi opposizione alla sua guerra illegale”, ha dichiarato Cameron, riferendosi al conflitto in Ucraina. E ancora: “Putin rimuove i suoi avversari politici, controlla i media e poi si incorona vincitore. Questa non è democrazia”. Il responsabile del Foreign Office, diffondendo il messaggio, ha fatto riferimento anche alla morte dell’oppositore Alexei Navalny, avvenuta poche settimane prima del voto, definendola “un promemoria della gravità della repressione politica” in Russia. Infine ha invocato la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici, incluso Vladimir Kara-Murza, che ha anche la cittadinanza britannica oltre a quella russa.
Infine, per concludere la rassegna europea degli oppositori alla riconferma dello Zar, da Varsavia il governo ha espresso chiaramente la propria posizione dichiarando che “le elezioni presidenziali in Russia non sono legali, libere ed eque”. Inoltre, come si legge dalla nota del dicastero degli Esteri, per Varsavia il voto si è svolto “in un contesto di dura repressione” e nelle regioni occupate dell’Ucraina, in violazione del diritto internazionale. Quanto all’Ue, l’Alto Rappresentante per la politica estera Josep Borrell ha detto: “Le elezioni in Russia non sono state né libere né giuste, si sono basate sulla repressione e sulle intimidazioni. Si sono poi tenute anche sul territorio ucraino violandone la sovranità”.
CHI APPLAUDE ALLA VITTORIA DELLO ZAR
Nell’universo dei pro Putin, invece, Cina, India, Corea del Nord e alcuni Paesi del Sud America hanno salutato con piacere la rielezione al Cremlino del mandante dell’uccisione di Alexei Navalny. “La Cina esprime le sue congratulazioni su questo”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, alla richiesta di un commento nel corso del briefing quotidiano. “Cina e Russia sono i rispettivi vicini più grandi e sono partner strategici e cooperativi nella nuova era”, ha aggiunto Lin. Anche Xi Jinping si è congratulato, segnalando che il voto “riflette pienamente il sostegno del popolo russo. Negli ultimi anni, il popolo russo si è unito per superare le sfide. Credo che sotto la tua guida la Russia sarà in grado di raggiungere maggiori risultati nello sviluppo e nella costruzione nazionale”.
Passando all’India di Narendra Modi, il premier amico di Meloni ha porto “congratulazioni di cuore” a Vladimir Putin “per la sua rielezione a Presidente della Federazione Russa. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per rafforzare ulteriormente il collaudato partenariato strategico speciale e privilegiato tra India e Russia negli anni a venire”.
Infine, i complimenti della Corea del Nord inviati dal dittatore Kim Jon Un. Che ha ricordato l’incontro di settembre 2023 in Siberia per una svolta nei rapporti bilaterali. “Mi unirò con te e darò vita alla nuova era dell’amicizia bilaterale con lunghe radici storiche e tradizioni in conformità con le esigenze dei tempi e porterò avanti la realizzazione della costruzione di un Paese potente”, ha aggiunto. Dal Sudamerica, invece, sono stati i governi di Venezuela (Maduro), Bolivia (Arce), Cuba (Parrilla) e Nicaragua (Ortega) a salutare la rielezione putiniana.