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Radio Radicale, il salvataggio grazie a nozze con Rai?

È l’auspicio del presidente della Vigilanza, Alberto Barachini, che in una missiva al Corriere annuncia: presto aprirò un tavolo per il salvataggio di Radio Radicale a San Macuto

Un “matrimonio” tra la Rai e Radio Radicale per salvare la storica emittente che dopo il taglio dei fondi rischia di spegnersi. È la proposta che il presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini, lancia in una lettera al Corriere della Sera. “Tra pochi giorni, i microfoni di Radio Radicale rischiano di spegnersi, così come si è spenta la voce graffiante di Massimo Bordin, compagna indimenticabile di milioni di ascoltatori, che seguivano la sua rassegna stampa del mattino. Nel mio ruolo di presidente della Commissione di Vigilanza Rai – premette Barachini – voglio sottolineare, ancora una volta, che Radio Radicale ha sempre svolto un’attività di carattere pubblico e rappresentato una tribuna a disposizione di tutti i soggetti della vita democratica. Lo dimostrano i numerosi appelli lanciati nei giorni scorsi da esponenti di partiti dell’intero arco parlamentare. Con i vertici del servizio pubblico mi sono confrontato sulle possibili soluzioni”. Quindi l’idea…

SALVARE IL PATRIMONIO DI RADIO RADICALE

“L’ipotesi di un ‘matrimonio’ tra la Rai e Radio Radicale salverebbe l’immenso patrimonio di Radio Radicale, in termini di archivi, esperienze e competenze. Si tratterebbe di uno scenario compatibile con gli obblighi previsti dal contratto di servizio, che si porrebbe in linea con il Piano industriale recentemente approvato dalla Rai. Questo prevede, in particolare, un potenziamento dell’offerta di informazione istituzionale con la creazione di un canale dedicato e un rafforzamento della collaborazione nella produzione dei contenuti tra Rai Parlamento e GR Parlamento.

LA CONDITIO SINE QUA NON

La condizione indispensabile perché ciò avvenga è che da questa collaborazione derivi una razionalizzazione e un contenimento dei costi complessivi per l’erario e si determini conseguentemente un risparmio per i cittadini. Per verificare la proposta, nell’ambito delle mie prerogative, d’intesa con i presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, intendo promuovere un confronto convocando i responsabili dell’emittente e della tv di Stato in commissione. Anche l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha espresso l’auspicio che la convenzione venga nuovamente prorogata per il tempo necessario all’approvazione di una normativa aggiornata di un servizio radiofonico e multimediale, destinato all’informazione e alla comunicazione istituzionale. II tempo è limitato, la situazione rimane delicata, ma non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta: scongiurare – conclude Barachini – la chiusura di uno spazio di partecipazione e confronto”.

 

 

Articolo pubblicato su loSpecialista.tv

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