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Rai, un nuovo canale istituzionale al varo del cda

Rai Genere

Il progetto, curato da luglio 2019 da Fabrizio Ferragni, arriva al settimo piano. Il board Rai voterà anche la nomina a direttore.

Un canale per le donne, uno in lingua inglese e uno istituzionale. Sono i tre nuovi “fiori” del bouquet Rai (15 canali in totale) che in forza del piano industriale 2019-21 sbocceranno al posto di Rai Movie e Rai Premium – che vengono chiusi – e Rai Scuola (che invece trasloca on-line). E proprio il canale istituzionale il prossimo 23 ottobre – a quanto apprende Lo Specialista – sarà all’ordine del giorno del cda. Ma il voto della Sala Orsello (i consiglieri Rita Borioni, Beatrice Coletti e Riccardo Laganà hanno preteso di saperne di più prima del via libera) sarà rilevante ma non vincolante. Politicamente rilevante (e vincolante), invece, sarà il parere della commissione di Vigilanza. Se il Mise ha già dato il proprio ok al piano industriale, infatti, a San Macuto si preparano a dare battaglia. Vuoi che il Palazzo non pretenda ampie finestre parlamentari anche su Rai1, Rai2 e Rai3?

IL PROGETTO DEL NUOVO CANALE ISTITUZIONALE IN MANO A FERRAGNI

Da luglio 2019 del cantiere del nuovo canale istituzionale se ne occupa, su mandato dell’ad Fabrizio Salini, Fabrizio Ferragni, ex direttore relazioni Internazionali, Istituzionali e Comunicazione del Gruppo. Attualmente figura nella corporate con la strana dicitura “direttore (o funzione equivalente) dell’istituendo canale tematico istituzionale”. Una dicitura che sembra scritta appositamente – ma forse Lo Specialista è troppo malizioso – da chi vuole evitare un’eventuale azione legale da parte dell’interessato! Ferragni, infatti, da Salini ha ricevuto tre proposte, come da contratto, e ha accettato appunto la direzione del canale istituzionale (in alternativa gli avrebbero offerto la sede di Bologna o la corrispondenza da Bruxelles). Se Ferragni da quest’estate avrà fatto un buon lavoro diventerà dunque direttore a tutti gli effetti (assai probabile) e il “suo” progetto diverrà operativo già dal 2020.

COME SI CONCILIERÀ CON RAI PARLAMENTO E RAI QUIRINALE?

Il canale istituzionale – spiega il piano industriale – sarà un canale televisivo in chiaro con copertura nazionale, in aggiunta a quello radiofonico, e andrà in onda sul digitale terrestre (le frequenze ancora non sono state assegnate), sul satellite e in streaming sulla piattaforma RaiPlay, con ogni probabilità anche con contenuti on-demand. “Non solo un canale di flusso ma anche un canale di vero e proprio approfondimento politico e culturale”, ha garantito Salini che al progetto ha già promesso 30 milioni in tre anni, almeno… Il problema è che si pensava che il canale istituzionale sarebbe stato gestito e prodotto da Rai Parlamento in collaborazione con Gr Parlamento. Il tutto per mandare in onda dirette parlamentari, notiziari e tribune politiche oltre al racconto, con nuovi format dedicati, dell’attività di altre istituzioni, come ad esempio il Quirinale. Come si concilierà il nuovo canale istituzionale con la Rai Parlamento di Antonio Preziosi (che guida 36 giornalisti) o con Rai Quirinale di Andrea Covotta, e con il Gr Parlamento di Luca Mazzà lo scopriremo nei prossimi mesi. Di certo non si sente il bisogno di un “doppione” che sarebbe morto ancor prima di nascere. Mentre integrare e coordinare tutti i giornalisti Rai che attualmente si occupano delle news istituzionali un senso lo avrebbe eccome. Vedremo…

 

Articolo pubblicato su loSpecialista.tv

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