skip to Main Content

Rai, Vigilanza approva risoluzione social media

Rai Censura

Intanto dal Parlamento arrivano le raccomandazioni: “Si valuti l’opportunità di esprimere e condividere opinioni che possano minare la credibilità e l’autorevolezza dell’Azienda”.

Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Mercoledì 9 ottobre la commissione di Vigilanza sulla Rai ha dato il via libera unanime alla “Risoluzione su princìpi di indirizzo e linee guida sull’utilizzo dei social media da parte dei dipendenti e collaboratori della Rai” presentata dal presidente Alberto Barachini e dal deputato Michele Anzaldi. E proprio per trovare l’accordo generale si è deciso di accogliere la maggior parte dei 17 emendamenti presentati dai grillini che questa risoluzione non la volevano troppo vincolante ed invasiva, scongiurando l’invito a profili sanzionatori troppo severi. Solo linee guida, insomma, che l’azienda dovrà adottare “entro due mesi” e che sono rivolte al personale dipendente della Rai ma anche ai collaboratori, a qualsiasi titolo, anche occasionali e/o temporanei. Linee guida che riguardano l’uso dei profili ufficiali dell’azienda e anche l’uso dei profili personali.

UNA VERSIONE PIÙ SOFT

rispetto a quella iniziale, che lascia alla Rai il compito di entrare nel merito. E il settimo piano – ha fatto sapere l’ad Fabrizio Salini al Parlamento – “sta predisponendo una nuova direttiva interna finalizzata a disciplinare in modo più chiaro e coerente gli interventi sui social da parte dei dipendenti. Una direttiva che avrà una stretta connessione tra il Codice Etico, sottoscritto da tutti i dipendenti e i collaboratori di Rai, i valori del Contratto di Servizio e le nuove linee guida sul comportamento da tenere sui social media e in generale nelle pubbliche dichiarazioni”.

IL TESTO

Per quanto riguarda i profili dell’azienda – si legge nella risoluzione approvata – “è fatto divieto di creare pagine e profili riconducibili all’Azienda attraverso account personali o di gruppo o di struttura”. Nei profili personali si invita a “imparzialità, indipendenza, pluralismo, principio di legalità, divieto di discriminazione, rispetto della dignità della persona e il contrasto ad ogni forma di violenza”. “Nel manifestare il proprio pensiero e nel condividere contenuti sui social network si invita a rispettare la correttezza espressiva e la verità dei fatti e a non diffondere fake news”. “Si valuti attentamente l’opportunità di esprimere e condividere opinioni (la parola politiche è scomparsa nell’ultima versione, ndr) che possano minare la credibilità e l’autorevolezza dell’Azienda che, in qualità di concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale, è tenuta al rispetto dei canoni di equilibrio, pluralismo, obiettività, imparzialità e indipendenza. È fatto divieto di utilizzare il proprio profilo personale per la divulgazione di informazioni riservate riguardanti l’Azienda”. Per quanto attiene infine i profili sanzionatori si legge. “Quanto alle conseguenze, sul piano disciplinare, dei comportamenti contrastanti con i sopra enunciati principi, si rimanda alle norme disciplinari dell’Azienda e a quanto già previsto dal Codice etico in vigore”. Un topolino insomma… Altro che BBC. Vedremo se Salini si spingerà un pochino oltre…

 

Articolo pubblicato su lospecialista.tv

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top