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Rebus regionali: le questioni ancora aperte e le divisioni interne

Sei regioni si preparano ad andare al voto, ma a poche settimane dalle urne, candidature e intese sono ancora un rebus

Le Regionali sono alle porte, la prima data è il 28 e 29 settembre per Marche e Valle D’Aosta. Le altre 4 regioni Veneto, Campania, Puglia e Toscana andranno al voto in date spezzettate. Rimangono però questioni aperte sui candidati e i nodi tra alleanze non si sono ancora sciolti. Incertezza sui nomi, mancanza di convergenza su alcuni nomi. In alcune regioni c’è la possibilità di presentarsi divisi o di fare repentini passi indietro. I tempi sempre più stretti obbligano in certi casi a interventi diretti dei leader nazionali, ma mancano alcune intese tra ex governatori che non vogliono fare un passo indietro, come Emiliano in Puglia. Per Puglia, Veneto e  Campania mancano ancora le date del voto che dovranno essere obbligatoriamente entro il 23 novembre.

PUGLIA: SCHLEIN PER SBLOCCARE LE CANDIDATURE

Il Pd cerca di sbloccare la candidatura di Antonio Decaro con una riunione fra l’europarlamentare dem, il governatore uscente Emiliano che non ha intenzione di farsi da parte, Igor Taruffi braccio destro di Schlein e il segretario generale del partito Domenico De Santis. Un confronto definito “costruttivo, in cui si sono poste le basi per un lavoro comune per il futuro della Puglia” come si legge nel comunicato. Il segnale sarebbe quello di ammorbidire le posizioni per favorire una soluzione nel breve tempo: Emiliano che non vuole fare un passo indietro, potrebbe rinunciare alla candidatura e puntare su un assessorato di rilievo. L’ex sindaco di Bari dal canto suo non ha intenzione di lasciare l’Europarlamento (è presidente di una delle commissioni più importanti del Parlamento di Strasburgo “Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare”), per tornare a Bari e lavorare in Consiglio regionale insieme a Emiliano e Nichi Vendola l’ex governatore della Puglia che vuole ricandidarsi con la lista di Avs.

CAMPANIA: FRONTE CHIUSO

Situazione che sembra chiusa è quella in Campania con Roberto Fico candidato nel centrosinistra. Sul fronte interno del Pd l’ex governatore uscente Vincenzo De sembra abbia già ottenuto il ruolo di segretario regionale per il figlio Piero, deputato, in cambio del via libera al 5Stelle Roberto Fico. Nel centrodestra invece c’è incertezza oltre ad Edmondo Cirielli (Fdi), si fanno i nomi di Giosy Romano o di Mara Carfagna di Noi Moderati.

TRIDICO DICE SI’

L’ex presidente dell’Inps, ora al Parlamento europeo con il M5S, Pasquale Tridico ha detto sì a una sua candidatura in Calabria per il centrosinistra, superando la candidata Vittoria Baldino, a cui il Pd non guardava di buon occhio, e Flavio Stasi di Avs. Manca poco, il 5 e 6 ottobre si vota. Nel centrodestra Roberto Occhiuto, che è sotto inchiesta ha deciso di ricandidarsi, ma c’è anche un piano B e altri nomi possibili con l’ex leader della Cisl da poco eletto sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Sud, Luigi Sbarra anche se non avrebbe dato alcuna disponibilità e Wanda Ferro, la sottosegretaria agli Interni in quota FdI.

VENETO: IL DOPO ZAIA DIVIDE LEGA E FDI. CERTEZZA NEL PD

In Veneto Luca Zaia il governatore uscente più amato d’Italia con un consenso ancora in crescita al 67,9 per cento (secondo un sondaggio per Affaritaliani di Roberto Baldassarri) lascia il vuoto e un braccio di ferro tra FdI e Lega per il successore. Edmondo Cirielli di FdI non sembra più un’opzione papabile mentre sale Giosy Romano e altri candidati come Mara Carfagna, Gianfranco Nicoletti, rettore dell’Ateneo Vanvitelli. Nel centrosinistra invece lo sfidante sarà l’avvocato Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso, moderato e che accontenta tutto il campo largo.

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