Il Ministro dell'Economia finisce nella bufera per le sue dichiarazioni che delineano una manovra "lacrime…
Referendum sulla cittadinanza, si voterà in primavera (a meno che…)
Il quesito voluto da +Europa ora dovrà passare il vaglio della Corte costituzionale. Se ottenesse il via libera, la prossima primavera gli italiani saranno chiamati alle urne sulla proposta che porta a 5 anni il termine per ottenere la cittadinanza italiana
“Una valanga di firme” titola in prima pagina Repubblica, “boom di firme” riporta la cronaca del Corriere della Sera mentre Avvenire, da sempre vicino a questa iniziativa titola: “Italiani già dopo 5 anni”. E’ senza dubbio un traguardo importante quello raggiunto dai promotori del referendum che hanno schierato anche personaggi famosi (da Alessandro Barbero a Ghali, da Zerocalcare a Malika Ayane) per tagliare il traguardo delle 500mila firme. Adesso che succede?
CI SONO 2,5 MILIONI DI STRANIERI PRONTI A DIVENTARE ITALIANI
Toccherà alla Corte Costituzionale verificare il quesito che chiede di intervenire sulla legge 91/92, che oggi regola l’acquisizione della cittadinanza, accorciando i tempi per la naturalizzazione degli adulti. Nello specifico, si chiede di abbassare da 10 a 5 anni gli anni di residenza legale continuativa per avviare la richiesta di cittadinanza. “Che, una volta ottenuta, potrà essere trasferita ai figli minori – ricorda Eleonora Camilli su la Stampa – Una riforma non da poco, che secondo le stime della Fondazione Moressa potrebbe riguardare fin da subito due milioni e mezzo di cittadini stranieri residenti, che già vivono regolarmente nel nostro Paese”.
MELONI: “UNA LEGGE C’E’ GIA'”
Ma è chiaro che la battaglia politica è appena cominciata. Il tema è alquanto spinoso perché divide tra conservatori e progressisti il nostro Paese e anche le stesse forze politiche sia nell’opposizione che nella maggioranza non hanno una visione univoca. Basta leggere la reazione a caldo, come riporta il Corriere della Sera da New York, della premier Giorgia Meloni: «Ritengo che 10 anni siano un tempo congruo per la cittadinanza e che l’Italia abbia una ottima legge, non vedo quindi la necessità di cambiarla. Se poi c’è il referendum, è democrazia, decidono gli italiani».
OCCHI PUNTATI SU FORZA ITALIA E ALLA SUA PROPOSTA
Chi potrebbe sparigliare le carte sulla riforma della cittadinanza è Forza Italia. Giovedì si terrà la prima riunione congiunta dei gruppi per mettere a punto il testo annunciato in estate sullo ius scholae, che sarà poi sottoposto anche agli alleati. “Presenteremo la nostra proposta di legge – ha detto il ministro Antonio Tajani – Non votiamo emendamenti a sorpresa o risoluzioni presentate qua e là, per cercare di dividere la maggioranza, è una questione seria e non può essere oggetto di giochini parlamentari”.
E ATTENZIONE AL TEST DELLE REGIONALI
Tutto questo, in politica si sa, si mescola anche con un passaggio importante, le elezioni regionali che si svolgeranno da qui a qualche settimana. C’è prima il voto in Liguria a fine ottobre, anticipato dopo le vicende giudiziarie e il patteggiamento dell’ex governatore Giovanni Toti, poi Umbria ed Emilia-Romagna che vanno alle urne il 18 novembre. E al di là del referendum sulla cittadinanza, Lina Palmerini sul Sole24Ore conclude: “Certo è che tre Regioni rappresentano una verifica sia per Schlein che per Meloni. L’una rischia la guida della coalizione, l’altra avrebbe il primo segnale di cedimento”.