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Regionali Marche, come sono andati Fdi, FI, Lega, Pd, M5S, Avs

Dopo il bis di Francesco Acquaroli è tempo di bilanci per i singoli partiti delle coalizioni, ecco numeri e analisi di come sono andati nelle Marche Fdi, Lega, Forza Italia, Pd, M5S, Avs e altri…

Francesco Acquaroli sostenuto dalla coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ha sconfitto il candidato del centrosinistra, Matteo Ricci, europarlamentare dem ed ex sindaco di Pesaro appoggiato da Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento 5 Stelle e Italia Viva. Quasi 8 punti percentuali il distacco finale, oltre il 52,4% dei voti per Acquaroli, mentre per Ricci il 44,4 %. Gli altri quattro candidati presidenti hanno raccolto il rimanente 4 per cento circa.

Ricci non vince nella “sua” provincia di Pesaro e Urbino, ma vince solo ad Ancona. Il Pd perde due punti rispetto alle precedenti elezioni, dal 25 al 23; -2 punti anche il M5S che dal 7 passa a 5,8 punti in meno rispetto alle politiche del 2022. Anche la partecipazione alle urne è in calo di quasi 10 punti (9,7%) rispetto a cinque anni fa, quando fu del 59,7%. Le Province dove si è votato di più sono Pesaro Urbino (52,4%) e Fermo (51,2%). Nelle province di Ascoli Piceno e Macerata l’affluenza è invece sotto il 50%.

FDI PRIMO PARTITO

Fratelli d’Italia con il 27,4% è primo partito nelle Marche passando dal 18,66% delle precedenti regionali a quasi il 28% e dovrebbe ottenere dieci consiglieri regionali su trenta. Il Pd perde ma resta primo partito della coalizione con il 22,5% il che dovrebbe permettergli di eleggere sei consiglieri. Il M5s di Giuseppe Conte registra il peggior risultato degli ultimi cinque anni con 5,1%. Forza Italia raggiunge l’8,6% crescendo rispetto a cinque anni fa (5,89%) e sorpassando una Lega ridimensionata con il 7,4%, dopo aver toccato nel 2020 il 22,4% alle regionali del 2020 nelle Marche. Avs si ferma al 4,2%. Entrano in Consiglio M5s, Avs e Progetto Marche (che raccoglie anche Italia Viva). La seconda forza della coalizione è la lista civica di Matteo Ricci, che prende il 7,3% e dovrebbe eleggere due consiglieri. “Gli elettori hanno premiato una persona che in questi anni ha lavorato senza sosta per la sua regione e i suoi cittadini”. Così sui social Giorgia Meloni, presidente del Consiglio e leader di FdI.

LE PRECEDENTI ELEZIONI

Cinque anni fa, alle scorse regionali del 2020, il Pd era primo partito con il 25,11%, seguito da Lega con il 22,38%, Fdi al 18,66%, M5s al 7,12% e Forza Italia al 5,89%. Alle politiche del 2022 Fratelli d’Italia è diventato il primo partito in regione con il 29,14%, seguito dal Pd con il 20,37%. Terzo il M5S con il 13,58%. La Lega è scesa al 7,93% e Forza Italia è salita al 6,78% con Avs al 3,33%.

IL FALLIMENTO DEL CAMPO LARGO

“Sapevamo che non sarebbe stato facile” ha ammesso la segretaria dem Elly Schlein ma ribadisce che il campo largo rimane l’unica alternativa “l’impegno unitario continua con determinazione”. Anche se questo non viene percepito dagli elettori allo stesso modo. “Dobbiamo prendere atto che la nostra proposta non ha convinto” rimarca il leader del M5S Giuseppe Conte. Non solo non vincono Pd e M5S insieme ma calano nei consensi anche singolarmente. La lista del M5s si è fermata sopra al 5% (7,12% alla tornata precedente in cui sosteneva Mercorelli). “Non c’è stato quel boom del campo largo necessario a battere gli avversari”, spiega Antonio Noto di Noto Sondaggi, secondo cui “non c’è stato né l’effetto Flotilla, né l’effetto governo” perché “spesso nelle regionali non si pensa alla politica nazionale ma a quella locale”.

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