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Sardine, chi sono e dove vogliono arrivare

Sardine

Chi sono e cosa vogliono gli ideatori del movimento che ha portato in Piazza Maggiore oltre 12mila persone e che sta contagiando varie aree del Paese. Previsti altri flash mob delle sardine

Continuano gli appuntamenti delle sardine, il movimento che punta a portare in piazza le persone stando strette — appunto — come le sardine. Dopo la riuscita dell’iniziativa a Bologna che ha visto al Crescentone di Piazza Maggiore circa 12-15mila persone in concomitanza con l’avvio della campagna elettorale della candidata leghista Lucia Borgonzoni al PalaDozza — per le elezioni regionali del prossimo 26 gennaio —, lunedì sera — sotto la pioggia battente — c’è stato un bis a Modena con altre 7mila persone una di fianco all’altra.

Tra di loro anche il pallavolista e capitano del Modena Volley e della Nazionale Ivan Zaytsev che ha commentato: “Occhio a questa marea di gente”. Ora sono stati annunciati flash mob anche a Rimini, Reggio Emilia, Firenze, Napoli e Sorrento.

CHI HA IDEATO LE “SARDINE”

Ideatore del movimento, pacifista evidenzia, è Mattia Santori, bolognese, 32 anni, laureato in Scienze politiche e istruttore di frisbee. Ad aiutarlo tre amici ed ex coinquilini: Andrea Garreffa, 30 anni, guida turistica; Roberto Morotti, 31 anni, ingegnere; Giulia Trappoloni, 30 anni, fisioterapista. “Staremo stretti come le sardine perché saremo in tanti” era la previsione di Santori (che finora si è avverata). La scelta del simbolo — un pesce silenzioso — nasce in contrapposizione a chi urla nei comizi. Nelle varie interviste rilasciate Santori ha ripetuto: “Il nostro è un messaggio positivo”. “La gente è tornata a casa con la speranza che si possa cambiare, se tutti insieme mettiamo il nostro pezzetto” ha detto ancora il 32enne secondo cui “non c’è città migliore di Bologna per arrestare questa cavalcata del sovranismo che tutti definiscono inarrestabile”.

Di sicuro, Santori dice di voler tenere lontano qualsiasi legame con aree politiche. “Abbiamo chiesto a tutti da subito di slegare questo evento da ogni bandiera politica. C’erano tre condizioni: nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito” ha spiegato in un’intervista al Resto del Carlino.

LE POLEMICHE

Ma c’è chi non la pensa così. Se infatti da sinistra si applaude allo spirito movimentista del gruppo, da destra arrivano polemiche. In particolare, dalla Lega si insinua che dietro le sardine ci sia la spinta di qualche esponente politico molto vicino all’area rossa emiliana. Il quotidiano La Verità avrebbe insinuato, in particolare, che Santori sarebbe collegato a Romano Prodi. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha anche accusato alcuni partecipanti dei flash mob emiliani di aver pubblicato sul proprio profilo social post e foto offensive contro di lui.

Attacchi cui Santori risponde così: “Siamo partiti dal basso e per questo siamo vulnerabili. I nostri avversari lo sanno e hanno già attivato la macchina del fango”. E nei riguardi di Salvini: “Noi non vogliamo in Emilia Romagna la sua narrativa, vi sembra normale che aizzi in questo modo?”.

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