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Schlein & Conte, l’amore appena cominciato è già finito

Schlein

Più che partorire uno scontro fra maggioranza e opposizione, il voto in Camera e Senato che ha portato alla designazione del nuovo cda della Rai ha dissolto il “campo largo”. Che si è di fatto infranto sull’idea di un Aventino parlamentare alla quale sono rimasti fedeli Pd, Azione e Italia Viva. M5S e Avs hanno partecipato alle votazioni sancendo la rottura a sinistra

Mentre il Medio Oriente è in fiamme con Israele che non arretra e prepara l’invasione in Libano, la nostra politica fa i conti con l’ennesima telenovela targata Rai. Solo che questa volta il harakiri lo ha fatto il Pd che si ritrova senza nessun consigliere eletto perché l’ordine era quello di isolare la maggioranza ma di fatto si è isolata solo Elly Schlein, “Chi l’ha visto? Pd disperso nella Rai” titola ironicamente Libero mentre Il Giornale scrive: “La Rai spegne il campo largo”.

IL PD SI RAISPEGNE

Il titolo più bello lo fa il Manifesto con “controcampo”, sulle parole della Schlein che dice di essere pronta ad andare su Mediaset per non ammettere di aver sbagliato linea politica. E il Corriere della Sera con Roberto Gressi scrive: “c’è chi giura che la cartina di tornasole della Rai sul sentimento politico del Paese valga di più di una scuffia alle regionali. Ma, soprattutto, su una cosa la tv pubblica è imbattibile: certifica la fine degli amori. Si va sullo schermo a insultarsi, a rinfacciarsi, a dirsi che sì, abbiamo riso un po’, abbiamo pianto un po’, ma adesso è finita. Siamo a un passo dal c’eravamo tanto amati. Le Regionali in arrivo, costringono Elly Schlein e Giuseppe Conte a un divorzio a puntate, ma pare mancare poco al «ridammi la roba mia» e l’ultimo duello potrebbe essere a chi fa bingo prendendosi Annamaria Bernardini de Pace”.

“CONTEBELLO” SI DIVERTE E PENSA AL M5S IN RAI

 Il solo che si diverte è Conte che torna Donald J. Peppi Conte. Mette i piedi sulla scrivania di Trump, si spruzza eau de Chigi e dice al Foglio: “E’ Schlein che ha scelto Renzi. Io non ho tradito. Il Pd lasci la Rai”. E’ capace di far credere a Cristo che l’hanno crocifisso quelli del Pd. La Rai – scrive Carmelo Caruso – è il suo ultimo gioco da tavolo: Scopa e Contebello. “Il M5s non solo vota, ma srotola già la piantina Rai – annota il cronista del quotidiano diretto da Claudio Cerasa – L’ex direttore Giuseppe Carboni, ex direttore del Tg1 di Conte, si vede direttore di Rai News, ma, spiega un dipendente Rai, “è impossibile. Ha fatto causa al capo del personale, dunque alla fine ci va Senio Bonini”. Sono del Pd almeno sei vicedirettori, vice che assemblano palinsesti (perché dovrebbero essere riconfermati?) e c’è la direzione di Rai Fiction. Ci sono poi i format che il Fatto quotidiano non vede l’ora di proporre e la Rai di comprargli. I voti per eleggere Agnes in Vigilanza mancano ancora e Conte ripete che “no, no”. La destra non ci crede perché in fin dei conti non sarebbe tradimento. Per tradire bisogna appartenere e Conte appartiene solo a Conte”.

TRA I DUE AMANTI TRADITI, C’E’ SEMPRE DI MEZZO RENZI

Litigano Pd e M5s e l’oggetto della mancata linea comune sulla Rai (ma ci sono ora anche le Regionali su cui bisogna tenere botta) è sempre lui, Matteo Renzi che parla in un’intervista alla Stampa. “Siamo disponibili a un’alleanza per vincere ma non ce lo ordina il dottore” spiega ad Alessandro di Matteo  e ricorda che  sulla tv pubblica: “la scelta era condivisa ma poi Conte si è tirato indietro perché lui è così: quando vede mezza poltrona ci si butta. Noi facciamo opposizione, Conte fa la stampella. E per un posto in cda va bene allearsi con chiunque. Del resto è la sua storia a dire questo: premier con Salvini e poi con Zingaretti, alleato del Pd ma complice di Fratelli d’Italia. I Cinque stelle erano un partito contro il sistema, oggi pur di sistemare qualcuno si alleano con chiunque”.

COSA SUCCEDE ADESSO?

Mentre il centrosinistra si lecca le ferite  la partita si sposta dal Parlamento al Consiglio dei Ministri che dovrà approvare le indicazioni del Mef. “Seguirà la convocazione dell’assemblea per costituire il nuovo Consiglio che, una volta riunitosi, la prossima settimana – riporta il Sole24Ore –  darà le deleghe all’amministratore delegato e designerà il presidente per il voto in Vigilanza. Qui serviranno i due terzi di voti per il disco verde. E al momento per Simona Agnes non ci sono. Si vedrà. Intanto in partita è atteso anche l’ingresso dell’attuale ad Roberto Sergio per ricoprire l’incarico di dg (con sostanziale staffetta con Rossi)”.

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