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Siamo ancora la seconda manifattura d’Europa? Cosa dice Assonime

All’assemblea annuale di Assonime queste le parole del presidente Cipolletta. Intanto Tria e Conte rassicuravano sullo stato di salute del Governo e del Paese

L’Italia non è più la seconda manifattura d’Europa. A rivelare la fine del mantra secondo cui l’industria nazionale viene dietro solo alla locomotiva tedesca, ci ha pensato Innocenzo Cipolletta durante il suo intervento in qualità di presidente all’assemblea annuale di Assonime, l’associazione che riunisce le società per azioni italiane.

COS’HANNO DETTO TRIA E CONTE

Intanto, il ministro dell’Economia Giovanni Tria rassicurava la platea – che ha chiesto di evitare riforme dettate da “ansia di legiferare e di rovesciare vecchi interventi” – sul fatto che il governo continuerà a lavorare per rafforzare il dialogo costruttivo con la Commissione europea. Allo stesso tempo, il numero uno del Mef sottolineava che l’esecutivo si sta adoperando per ridurre la pressione fiscale e che il Paese è in ripresa.

Sulla stessa linea il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che a poche ore dall’incontro chiarificatore tra Luigi di Maio e Matteo Salvini e in attesa del Cdm evidenziava: “Dopo le elezioni europee ci siamo rimessi al lavoro per rafforzare con maggiore determinazione l’azione dell’esecutivo”.

COSA C’È SCRITTO NELLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DI ASSONIME

Ma andiamo a vedere cosa c’è scritto nella relazione di Cipoletta. “La struttura produttiva italiana, pur se ridimensionata causa della lunga e profonda crisi economica, è complessivamente solida e si sta adeguando alle esigenze dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale, che richiedono un profondo ripensamento di tuttii modelli di business – si legge -. In termini di valore aggiunto, l’Italia rimane il terzo paese manifatturiero d’Europa (dietro la Germania e da poco, seppur marginalmente, anche la Francia)”. Durante l’intervento il presidente di Assonime ha un po’ smorzato i toni dicendo che il nostro Paese, a livello di manifattura, “è tra i primi due-tre”. Ma il dato di fatto rimane: l’Italia non è più il secondo Paese manifatturiero del Vecchio Continente.

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