L’Anac rafforza il sistema delle segnalazioni interne contro i reati aziendali. Il whistleblowing entra stabilmente nel Modello 231 e nei codici di comportamento della PA come strumento di prevenzione e garanzia per i segnalanti
Il whistleblowing deve entrare nel cuore delle regole etiche interne aziendali, diventando un pilastro dei sistemi di compliance. Al tempo stesso, le pubbliche amministrazioni devono integrare le norme sulle segnalazioni interne di reati nel codice di comportamento del personale, puntando su: tutela della privacy, divieto di ritorsioni e protezione effettiva del segnalante. In questo quadro, il modello organizzativo 231 può rappresentare il baluardo della legalità. È il messaggio lanciato dall’Autorità nazionale anticorruzione con l’aggiornamento delle Linee guida. In particolare, l’Anac spinge per aggiornare il modello organizzativo 231 al whistleblowing per prevenire gli illeciti, proteggere chi segnala e costruire una cultura organizzativa fondata sulla fiducia.
WHISTLEBLOWING PARTE INTEGRANTE DEL MOD 231
Il Modello organizzativo “231” non può limitarsi ad essere un insieme di regole e norme, ma deve diventare il termometro per comprendere la capacità di imprese e PA di ridurre gli illeciti e proteggere i segnalatori. È l’obiettivo che si pone l’Anac con l’entrata a regime del d.lgs. 24/2023 e le nuove Linee guida Anac approvate a fine novembre 2025. Costruire un canale interno di segnalazione, vietare ritorsioni o ostacoli alla segnalazione e istituire un sistema disciplinare aggiornato. Sono i tre pilastri necessari secondo l’Autorità ad evitare la responsabilità amministrativa per reati commessi da amministratori, manager o dipendenti.
LE RACCOMANDAZIONI DI ANAC
Secondo Anac, ogni ente deve istituire un canale dedicato o adeguare quello già esistente, garantendo la riservatezza dell’identità del segnalante e delle informazioni contenute nella segnalazione. In secondo luogo, all’interno delle aziende è importante vietare non solo le ritorsioni, ma anche qualsiasi condotta che ostacoli le segnalazioni di illeciti o cattiva gestione. Al tempo stesso, secondo l’Anticorruzione, il Mog deve prevedere sanzioni adeguate nei confronti dei responsabili di illeciti.
LE LINEE GUIDA DI ANAC SUL WHISTLEBLOWING
Le Linee guida Anac n. 478 del 26 novembre 2025 forniscono indicazioni operative dettagliate sia per le imprese sia per le pubbliche amministrazioni. Al tempo stesso, con la delibera n. 479, l’Autorità ha aggiornato anche le Linee guida sui canali esterni di segnalazione.
La novità principale è la richiesta dell’Anac alle pubbliche amministrazioni di integrare il codice di comportamento del personale con gli obblighi in materia di segnalazione di illeciti o cattiva gestione aziendale.
IL RUOLO CHIAVE DEL GESTORE DEL CANALE
Il d.lgs. 24/2023 prevede la nomina di un gestore del canale interno dedicato al whistleblowing. Il gestore sarà incaricato della ricezione e della gestione delle segnalazioni, con oneri organizzativi e responsabilità significative. L’Anac sottolinea che il Data Protection Officer non dovrebbe ricoprire anche il ruolo di il gestore del canale, poiché valutazioni del gestore non possono essere subordinate all’organo di vertice dell’azienda.
Questo è particolarmente vero in enti di grandi dimensioni o con strutture complesse. Infatti, in questi casi secondo l’Autorità è raccomandato evitare la coincidenza dei ruoli, per la mole di lavoro e per il rischio di conflitti. Anac sottolinea, invece, che chi gestisce le segnalazioni deve essere una figura indipendente, adeguatamente formata, con solide competenze giuridiche ed etiche, conoscitrice dell’organizzazione e dei suoi processi. In quest’ottica, secondo Anac il Mog231 deve disciplinare le ipotesi di conflitto di interesse, i casi di assenza o impedimento del gestore e la nomina di un sostituto. Lo stesso vale anche per gli atti organizzativi delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti privati non tenuti ad adottare il Mog.
LA CONNESSIONE TRA ORGANISMO DI VIGILANZA E GESTORE DEL CANALE
L’Organismo di vigilanza può diventare gestore del canale di segnalazione dell’azienda o della PA. Ma se la scelta ricade su un soggetto diverso, il Mog 231 deve prevedere procedure chiare di raccordo tra OdV e gestore per evitare zone d’ombra e sovrapposizioni.
L’ANAC prevede anche che i canali di segnalazione possano essere condivisi, oltre che dai Comuni non capoluogo già agevolati dalla normativa, anche da enti pubblici di piccole dimensioni, aziende con meno di 50 dipendenti al fine di ridurre i costi. Infine, l’Anac chiarisce anche il ruolo dei sindacati nel whistleblowing. L’autorità sottolinea infatti che è necessario un passaggio informativo con i sindacati per eventuali informazioni. Tuttavia, non è obbligatorio trovare un accordo.

