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Telt dà via libera agli avvisi, ma per bandi Tav servono sei mesi

Tav

Governo nel caos su Tav. Salvini soddisfatto ma per Di Stefano (M5s) l’opera non si farà

Telt, la società che gestisce i lavori della Tav Torino-Lione, ha dato il via libera alla pubblicazione degli “avvisi” per i lotti francesi del tunnel di base. Lo ha deciso all’unanimità il Cda che si è svolto questa mattina in video conferenza tra Roma e Parigi.

GLI AVVISI DI TELT

Gli “avis de marchés” sono in pratica inviti a presentare candidatura da parte delle aziende interessate agli interventi. “L’obiettivo – ha spiegato Telt in una nota – è di salvaguardare l’integrità della contribuzione del finanziamento europeo consentendo l’approfondimento e il libero confronto tra Italia e Francia e con l’Unione europea”.

Gli avvisi riguardano bandi per 2,3 miliardi di euro e tra due giorni saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale europea. Poi passeranno sei mesi prima che le aziende che avranno manifestato il loro interessa siano chiamate a presentare le offerte. In questo modo saranno “scavallate” le elezioni europee, cosa che è interesse del governo italiano, che fino a questo momento non è riuscito a trovare un accordo al suo interno per i lavori.

LE REAZIONI NELL’ESECUTIVO GIALLOVERDE

E le divisioni si sono manifestate in tutta la loro grandezza anche oggi. Per Matteo Salvini quella di Telt è “una scelta chiara e unanime. La Tav è una delle tante opere pubbliche, in Italia ci sono 300 cantieri da riaprire, contiamo che nell’arco di qualche giorno ci sia un decreto urgente sblocca cantieri, si deve rivedere il malefico codice degli appalti”. Al contrario per il sottosegretario agli Esteri Manlio di Stefano “alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni, è evidente che la Tav non si farà”. In mezzo resta il premier Giuseppe Conte, che cerca di restare in equilibrio tra le due anime della coalizione. In molti, ha detto oggi, sono “ossessionati della Tav. Io ho un problema più grande: la ripresa dell’Italia, lanciare il sistema delle infrastrutture in Italia, magari con la Tav avessimo risolto il problema”.

L’esecutivo, però, deve fare anche i conti con la crescente pressione dell’Europa. Il via libera di Telt “è il primo passo ed è un passo necessario, ma ne serviranno altri – ha ribadito il portavoce della Commissione europea che si occupa del dossier trasporti, ricordando che se la situazione non procede “sarà necessario rivedere il grant agreement” e dunque secondo il principio con cui sono assegnati i fondi Ue ovvero ‘se non si usano si perdono’, l’Italia rischia di perdere i finanziamenti.

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