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I timori del governo gialloverde sulla nuova Rai

Rai Genere

Il ministro dell’Interno scommette su qualche polemica durante Sanremo contro di lui in tema di immigrazione. Quello dello Sviluppo poi non ha dubbi: anche in Rai continueranno a darci addosso. L’articolo di Gianluca Vacchio, curatore del blog Lospecialista.tv

La “Rai del cambiamento” non cambierà. E continuerà a dare addosso al Movimento 5 Stelle. Ad emettere l’ardua sentenza – al volante di un’auto con destinazione Strasburgo, e con al fianco Alessandro Di Battista – è il vicepremier Luigi Di Maio. L’aver scelto – tra gli altri – l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, il direttore del Tg1, Giuseppe Carboni, e il direttore di Rai2, Carlo Freccero, non basterà dunque ai grillini per garantirsi un servizio pubblico neutrale. In Rai ci stanno dando ancora addosso, gli chiedono durate una diretta Facebook.

LA RAI SECONDO DI MAIO

“Ragazzi – spiega Di Maio – vi dovete mettere in testa una cosa. Questa cosa non cambierà mai. Perché anche andando al governo stiamo parlando di contrastare un sistema. Non voglio una Rai che parli bene del Movimento 5 Stelle, voglio una Rai, e tutte le tv e gli organi di informazione che facciano una giusta informazione sui fatti. Non mi interessa neanche sui fatti della politica. Se vedete che c’è un attacco continuo nei confronti del Movimento è anche perché lo sanno benissimo che abbiamo ministeri nevralgici che stanno facendo una guerra a un sistema. Anche quando scendono in piazza scendono tutti contro di noi, sempre contro le nostre idee. A questo siamo abituati, è successo in tutti questi anni e continuerà. Guai – conclude il vicepremier – ad avere paura, lo dico ai nostri sindaci, ministri, sottosegretari e parlamentari, guai ad avere paura”. Tutta l’informazione contro il Movimento 5 Stelle, insomma, e poco conta che ora la Rai sia a trazione gialloverde.

SALVINI PREOCCUPATO PER IL FESTIVAL DI SANREMO

Dello stresso avviso, naturalmente, appare anche l’alleato di governo, Matteo Salvini. Si è scelto il presidente Rai, Marcello Foa, il direttore di Rai1, Teresa De Santis, il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, e quello della Tgr, Alessandro Casarin. Ma anche per il ministro dell’Interno la Rai è pronta all’imboscata. “Guardando il cast di Sanremo – ha spiegato oggi al Tg2 intervistato proprio da Sangiuliano – sono pronto a scommettere che durante il Festival qualche polemica contro Salvini o sull’immigrazione ci sarà. Spero che in tanti guardino il Festival di Sanremo. È uno dei programmi più belli della tv pubblica italiana. È il Festival della canzone italiana, non dell’Unità, dei migranti o antimigranti”. Claudio Baglioni – la chiosa di Salvini – faccia “il proprio mestiere”. “Mi fa sempre specie che qualcuno utilizzi un palco pubblico per esternare le sue considerazioni politiche. Mi riferisco a Baglioni che apprezzavo, apprezzo e apprezzerò”. Una “Rai del cambiamento”, a trazione governativa e con un “pilota” giallo e un copilota “verde”, e che – nonostante abbia già portato a termine due importanti sessioni di nomine alle Reti e alle Testate – è pronta a colpire alle spalle sia Di Maio sia Salvini. I misteri di Viale Mazzini…

 

Articolo pubblicato su lospecialista.tv

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