Scoppia il caso sulla possibile candidatura di Donatella Di Cesare come capolista della civica di Tridico per le regionali calabresi. Ecco perché
Tridico la vorrebbe capolista in Calabria, eppure il nome di Donatella Di Cesare, non ancora confermato, ha già scatenato una levata di scudi da parte del centrodestra, e non solo.
LE POSIZIONI CONTROVERSE DELLA PROF. DI CESARE
La professoressa Di Cesare insegna Filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma. Volto noto di La7 – spesso ospite nel programma di Floris – è criticata da più parti per alcune sue posizioni controverse, soprattutto sul conflitto russo-ucraino.
La docente, che si definisce una pacifista, sarebbe al contrario troppo morbida nei confronti della Russia, tanto da guadagnarsi un posto nella blacklist del Centro anti-disinformazione di Kiev nel 2022.
“COMPAGNA LUNA”: IL TWEET SU BALZERANI AL CENTRO DELLA POLEMICA
I contestatori le rimproverano anche il tweet dello scorso anno, poi cancellato, in cui la docente esprimeva il suo cordoglio per la scomparsa della “compagna Luna”, in riferimento a Barbara Balzerani.
A questo episodio si riferiscono Wanda Ferro, coordinatrice di FdI in Calabria, che contesta la candidatura di Di Cesare – “Suscita seria preoccupazione” – ma anche Potito Perruggini Ciotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale Anni di Piombo per la Verità Storica, che sottolinea: ”La ‘compagna Luna’, come la dottoressa ha affettuosamente definito la Balzerani, è stata un’attiva terrorista e dirigente della colonna romana delle Brigate Rosse, responsabile di numerosi delitti tra cui l’omicidio del magistrato Girolamo Minervini e l’agguato di via Fani. Il post pubblicato da Di Cesare sfiorava l’apologia del terrorismo”.
TRIDICO E AVS IN DIFESA DI CESARE
Dagli ambienti del Pd, per il momento, non arrivano reazioni di sorta. L’unico a sbilanciarsi sulla vicenda è stato Ernesto Maria Ruffini, che ha definito l’eventuale candidatura “inaccettabile”.
A difendere la Di Cesare ci pensano lo stesso Tridico – “ha sempre preso le distanze da ogni forma di violenza, scegliendo invece, come tante donne della sua generazione, di abbracciare il femminismo”- e la deputata di Avs Barbara Piccolotti, che ridimensiona la polemica “contro un’importante intellettuale pacifista e antirazzista”, stigmatizzando la strumentalizzazione di “un vecchio post che fu peraltro dalla stessa Di Cesare cancellato proprio perché si era resa conto che poteva essere travisato”.