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Tutele per i rider: la proposta dei DEM

Riders

Di rider se ne parla da mesi, fu Luigi Di Maio ad annunciare che sarebbe stata una delle prime questioni che avrebbe affrontato da Ministro, ma ancora non è stato proposto nulla di concreto e per questo i Dem provano ad anticipare il governo presentando oggi alla Camera dei Deputati la loro proposta

Ad illustrare la normativa in conferenza stampa saranno Debora Serracchiani, Lia Quartapelle e l’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano.

Quella del rider è una nuova figura lavorativa nata con l’avvento dell’era digitale e della “gig economy“, cioè del lavoro saltuario svolto senza contratto quando serve o quando si può e riguarda tantissimi giovani e giovanissimi.

Non risultano stime definitive sul numero dei lavoratori impegnati ma si parla di 10 mila o 20 mila italiani impiegati per consegne a domicilio soprattutto cibi caldi. Solitamente il lavoro di rider non costituisce l’unico impiego svolto ma accompagna altri lavori precari o lo studio o periodi di disoccupazione.

COSA PREVEDE LA PROPOSTA DEM

La proposta è composta da quattro articoli e riguarda i quattro punti principali:

1) la sicurezza sul lavoro con l’estensione dell’assicurazione obbligatoria e con l’iscrizione all’Inail o ad assicurazioni private che prevedano le stesse garanzie per infortuni sul lavoro e malattie professionali;

2) la tutela anti discriminazioni, nel senso che la piattaforma digitale utilizzata per individuare il rider da impegnare per la consegna, deve prevedere trasparenza;

3) il salario per il quale non si fissa una cifra (che nel salario minimo proposto dal governo è di 9 euro lorde), ma si aggancia il salario minimo orario alla contrattazione collettiva del settore più simile, ovvero quello della logistica (trasporti, facchinaggio).

La norma prevede che “Al fine di assicurare adeguato riconoscimento economico va garantita la retribuzione oraria non inferiore ai minimi tabellari definiti dagli accordi collettivi di settore sottoscritti dalle organizzazioni sindacali nazionali più rappresentative per prestazioni equivalenti o equiparabili”.

4) Infine, la libertà di organizzazione e di azione sindacale.

PER DAMIANO AI RIDER IL CONTRATTO DELLA LOGISTICA

L’ex Ministro del Lavoro e sindacalista Fiom, Cesare Damiano ribadisce: “Ai rider bisogna dare innanzitutto un contratto, quello della logistica. E tenere presente la sentenza della Corte d’Appello di Torino secondo la quale, pur avendo una natura autonoma, la modalità della prestazione la configura come subordinata”.

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