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Vaccini, il Carroccio punta a sospendere le multe ai no vax

Vaccini

Su obbligo vaccini si attende la sentenza della Consulta. L’emendamento della Lega, invece, punta a rinviare le sanzioni per chi non è in regola a giugno 2023

Dalla data di entrata in vigore del dl e “fino al 30 giugno 2023 sono sospese le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione” nei casi di inadempimento dell’obbligo vaccinale Covid-19. Lo chiede un emendamento a prima firma del capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, presentato al dl Rave nella commissione Giustizia di Palazzo Madama.

L’IPOTESI DELLA LEGA: SOSPENDERE LE SANZIONI

La Lega, insomma, attraverso un emendamento, punta a congelare fino al 30 giugno 2023 le multe previste per gli over 50 non in regola con gli adempimenti vaccinali. Il rinvio delle multe per i non vaccinati era stato ipotizzato durante l’iter alla Camera del dl Aiuti ter, con un possibile emendamento dei relatori. Il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo e quella in Commissione Giustizia, Erika Stefani – si legge su Il Sole 24 Ore – hanno firmato un emendamento al decreto legge che contiene la norma contro i “Rave party” che prevede la proroga del pagamento delle sanzioni (100 euro) per i “No Vax” al 30 giugno 2023. Una previsione che si voleva inserire nel decreto Aiuti Ter e che era stata rinviata. Adesso la maggioranza ci riprova

GELMINI (AZIONE): UN PESSIMO SEGNALE

“Non bastava un sottosegretario alla Salute che non si fida dei vaccini, non era sufficiente aver anticipato il rientro in corsia dei sanitari non vaccinati: a confermare il pericoloso revisionismo di questa maggioranza sul tema Covid ecco che arriva la sanatoria per quanti, una esigua minoranza di italiani, non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale. La Lega impegna al Senato la firma del suo capogruppo per chiedere la sospensione delle sanzioni fino al 30 giugno 2023. Era ciò che si vociferava da tempo, e che la presidente Meloni aveva smentito, che adesso si concretizza in un emendamento al dl rave party“. Così Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione. “Un pessimo segnale e un insulto a quanti si sono responsabilmente sottoposti alla campagna vaccinale: ci aspettiamo dal ministro della Salute un sussulto pro-scienza e vogliamo sperare che arrivi il parere negativo del governo“, conclude Gelmini.

VACCINI: PAROLA ALLA CONSULTA

Sono undici le ordinanze con cui 5 uffici giudiziari hanno sollevato dubbi sulla costituzionalità di obbligo e sanzioni, una quarantina i difensori di operatori sanitari e professori che hanno rifiutato di vaccinarsi, tre gli avvocati dello Stato – Enrico De Giovanni, Federico Basilica e Beatrice Gaia Fiduccia – a sostegno di quella decisione del governo Draghi e tre anche i giudici costituzionali relatori: Augusto Barbera, Stefano Petitti e Filippo Patroni Griffi.

A dubitare della legittimità costituzionale delle norme sono i tribunali di Brescia (con 6 ordinanze), Catania e Padova, il Tar della Lombardia e il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana, che solleva anche la questione della sicurezza dei vaccini.

OBBLIGO VACCINI SCADUTO IL 1° NOVEMBRE

Inizialmente previsto solo per medici e infermieri dal decreto 44 del primo aprile del 2021, l’obbligo è stato via via esteso ad altre categorie (insegnanti, forze armate e di polizia), con relative sanzioni in caso di inadempimento, a partire dalla sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Gradualmente poi è stato superato, con la discesa dei contagi: a giugno 2022 sono stati esentati over 50, professori e forze dell’ordine. Mentre dal 1° novembre non vale più per chi lavora in corsia, effetto del primo decreto del governo Meloni che ha voluto anticipare a quella data la scadenza che l’esecutivo Draghi aveva fissato al 31 dicembre, con l’obiettivo di ridare fiato a un sistema sanitario sotto organico con il recupero di 4mila medici no vax.

 

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