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Vi spiego che fine ha fatto Di Maio (ed Impegno Civico). Parla Battelli

Battelli

Conversazione di Policy Maker con Sergio Battelli

Il Parlamento ha ripreso le sue attività e tra i grandi assenti , su quelle poltrone rosse, è Luigi Di Maio, già Ministro dello Sviluppo Economico, Ministro del lavoro e Ministro degli esteri uscente, è ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle. Movimento che ha abbandonato per dare vita ad Impegno Civico, un nuovo partito nato a poche settimane dalle elezioni 2022 che il 25 settembre ha raccolto solo lo 0,6% di preferenze,  169.405 voti totali.

Quale futuro per il partito? Quale quello di Di Maio? E come è cambiato il Movimento 5 Stelle in questi mesi? Lo abbiamo chiesto a Sergio Battelli, membro della Camera dei Deputati dal 2013 a ottobre 2022. Come Di Maio, il 21 giugno 2022 ha abbandonato il Movimento fondato da Grillo, per aderire a Insieme per il futuro, a seguito della scissione guidata dal ministro Luigi Di Maio.

On. Battelli, in questi giorni in cui il Parlamento ha ripreso le attività, ha sentito Luigi di Maio?

No, non ci siamo sentiti in questi giorni. Abbiamo preferito il silenzio, per riflettere su quello che è stato e su quello che sarà.

Cosa sarà?

Per adesso freniamo su tutto. C’è da dire che il nostro partito ha avuto troppo poco tempo e che quando è nato lo scenario era completamente diverso. Guardiamo gli altri adesso.

Nessun futuro per Impegno Civico?

E’ presto per dirlo, è difficile. L’obiettivo di Impegno Civico era supportare l’agenda Draghi, ma oggi si configura un altro mondo. Ora al Governo c’è il Centrodestra, mentre il Pd è in crisi mistica e Conte ha conquistato il Sud.

A proposito di Giuseppe Conte… è possibile un ritorno nel M5S?

No, è escluso al momento. Almeno fino a quanto alla sua guida ci sarà Giuseppe Conte. Io credo nel Movimento, che ha portato e segnato un importante cambiamento, ma non credo nel suo leader.

Perché?

Perché Conte sta trasformando il Movimento, credo che ne voglia fare una specie di restaurazione del Pd. Per Conte i 5Stelle hanno rappresentato un treno che ancora tira e che può essere utilizzato per fondare un nuovo Pd.

Di fatto snaturando i 5 Stelle…

Sì, il Movimento era qualcosa di più popolare ed anche più vicino ai giovani. Basta guardare all’età Media alla Camera se nel 2013 era di 39 anni, ora nel 2022 è di 49 anni.

In passato avevamo le nostre battaglie, come quelle ambientali, per esempio… ora il Movimento è passato in secondo piano.

Ma è stato Grillo a mettere il Movimento 5 Stelle nelle mani di Conte…

Sì, sbagliando. Abbiamo sbagliato ad affidarci a lui, ma credo anche che Grillo, che considero il più grande rivoluzionario dei nostri tempi, sia ormai stanco.

Un cambio di guarda può far risorgere il Movimento?

No, non è più questione di un cambio di persona. E poi, gli elettori non votano più il Movimento, ma votano Giuseppe Conte.

Lei cosa pensa di fare?

Io ho ripreso ad occuparmi della mia più grande passione: la musica. Ma non voglio allontanarmi dalla politica, che è stata e che resta una mia grande passione. E’ per questo che tutte le mattine faccio un podcast, La Bat-rassegna, in cui leggo le notizie dei principali quotidiani con gli occhi di chi il mondo politico lo ha vissuto da dentro.

Sono curioso di capire come governerà Giorgia Meloni e come i 5Stelle faranno opposizione… soddisfatta la mia curiosità non escludo di volare a Barcellona per aprire un chiringuito, un sogno nel cassetto.

 

 

 

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