Mediobanca verso la cessione a MPS, parte il totonomi per il dopo-Nagel: Mauro Micillo in pole per l’AD e Vittorio Grilli favorito alla presidenza
La cessione di MedioBanca a MPS è oramai alla stretta finale e si ragiona già su chi guiderà il nuovo corso del gruppo. Per il ruolo di amministratore delegato circola con insistenza il nome di Mauro Micillo, attuale ad di Banca IMI (Intesa Sanpaolo); mentre alla presidenza potrebbe arrivare Vittorio Grilli, ex direttore generale del Tesoro e ministro del governo Monti.
LA SCALATA A MEDIOBANCA VA IN PORTO?
Dentro le mura di Piazzetta Cuccia si sente ormai che la battaglia è persa: Il 42% degli azionisti ha accettato l’OPS di MPS del 21 agosto e, anche se è una scalata ostile – una presa di controllo non concordata con l’attuale management – i futuri vertici sono già in fase di valutazione.
Se, come previsto, il 29 settembre MPS avrà formalmente in mano le azioni, si aprirà ufficialmente la fase di ristrutturazione della governance: nuovo organigramma, nuovo consiglio d’amministrazione, nuova assemblea degli azionisti.
MAURO MICILLO, IL “TECNICO” CHE CONVINCE AZIONISTI E GOVERNO
Per il ruolo di amministratore delegato, il nome più caldeggiato è quello di Mauro Micillo. Classe 1970, bresciano, è attualmente a capo della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Con un profilo tecnico e istituzionale, sembra avere il pregio di mettere d’accordo sia i grandi azionisti che palazzo Chigi.
Laureato in economia alla Bocconi e con una specializzazione in Finanza Internazionale, Micillo ha ricoperto ruoli di rilievo in FINECO, Capitalia, Banca Popolare di Vicenza e Eurizon Capital. Nel 2009 entra in Intesa Sanpaolo, dove guida prima l’asset management, poi Banca IMI, che dirige fino all’incorporazione nella capogruppo.
VITTORIO GRILLI: UN PIEDE A ROMA E UNO A WALL STREET
Per la presidenza, invece, il favorito è Vittorio Grilli. Ex ministro dell’Economia, ex direttore generale del Tesoro, oggi a capo della divisione EMEA di J.P. Morgan, la banca d’affari americana che affianca MPS nell’OPS su Mediobanca.
Classe 1957, milanese, Grilli è un uomo-ponte tra finanza e istituzioni. Ha lavorato accanto a Mario Draghi negli anni ’90 durante la stagione delle grandi privatizzazioni, è stato ragioniere generale dello Stato e poi direttore del Tesoro, prima di passare a J.P. Morgan nel 2014.
L’EX MINISTRO GRILLI, L’UOMO DI PALAZZO CHIGI?
È considerato il banchiere più vicino ai palazzi romani – soprattutto all’attuale governo – anche se mantiene uno stile riservato e istituzionale. Laureato alla Bocconi, con dottorato a Rochester (NY), ha insegnato a Yale e a Londra prima di rientrare nel cuore dell’economia pubblica italiana.
Negli ultimi anni ha seguito dossier centrali per il capitalismo italiano: la vendita di Autostrade, il riassetto di Atlantia e la cessione della rete Tim a KKR. Oggi è in pole position per la presidenza di Mediobanca, se l’OPS di MPS andrà in porto sarebbe una nomina che potrebbe suggellare il definitivo ingresso della truppa vicina a Palazzo Chigi nel cuore della finanza milanese.