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Perché Elly Schlein litiga (anche) con i giovani del Pd

I pasticci di Elly Schlein con i suoi giovani Dem. Ha commissariato il movimento dei giovani democratici e indetto il congresso per ottobre

I problemi di Elly Schlein vengono anche dai suoi, nello specifico i giovani Dem. Un conflitto tutto interno. Per questo ha commissariato il movimento, ha indetto il congresso per ottobre e ha imposto una rifondazione del movimento approvando la nomina di un commissario ad acta.

I GIOVANI DEMOCRATICI

I Giovani democratici sono l’organizzazione giovanile del Pd, erede della Sinistra giovanile. Quando la segretaria è arrivata al Nazareno ha trovate due correnti con statuto e organizzazione ad hoc. Da una parte i Giovani Democratici con il simbolo un cerchio arancione con la scritta GD guidati da un segretario eleggibile al congresso, dall’altra l’Associazione per i Giovani Democratici di Mattia Zunino.

CAOS TESSERAMENTI

Il numero dei tesserati dei GD non è noto, la stima è di circa 10mila, poiché l’ultima campagna di iscrizioni è del 2022-23. Gli iscritti al Pd senior con meno di 30 anni risultano automaticamente iscritti al partito junior. Non esiste un tesseramento nazionale unitario né un’anagrafe precisa perché se per il tesseramento online i GD si sono appoggiati alla piattaforma del partito nazionale, per il cartaceo a livello territoriale regna un caos. “In Sicilia i signori delle tessere tesseravano centinaia di under 30 al partito nazionale. Così portavano pacchetti di tessere al congresso sfruttando i Giovani Democratici. Lo facevano per risparmiare, visto che la tessera nazionale costa 20 euro, e quelle degli under 30 15 0 10 euro” lo spiega una fonte interna del partito all’Huffington Post.

CONGRESSO DEI GIOVANI DEMOCRATICI FERMO DA 5 ANNI

I Giovani Democratici attendono di fare il congresso dall’estate del 2020 anno in cui al termine di questo ci furono denunce di irregolarità, accuse di ingerenze e violazioni statuarie senza arrivare a nessun vincitore tra i contendenti Caterina Cerroni e Raffaele Marras. Una situazione che ha aperto le porte allo scontro all’interno del partito anche se Cerroni è stata candidata alle elezioni politiche del 2022 senza essere eletta e Marras è diventato consulente della presidente Alessandra Todde.

LE NUOVE LEVE OGGI

Un anno fa si è aperta una nuova fase congressuale insieme alle proteste e si sono presentati tre candidati alla guida nazionale: Paolo Romano consigliere regionale in Lombardia e vicino alla segretaria, Tommaso Sasso, collaboratore del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e infine Claudio Mastrangelo, outsider abruzzese e membro della direzione nazionale. Età media 29 anni.

CHI E’ PAOLO ROMANO

Nato a Roma classe 1996, vive a Milano. Laureato in Economia e Scienze Sociali all’Università Bocconi nel 2016 viene eletto con il Partito Democratico nel Municipio 8 di Milano, dove riveste il ruolo di vicepresidente della commissione Politiche Sociali e dal 2018 il ruolo di capogruppo del Partito Democratico. Nel 2019 è per tre anni Segretario metropolitano dei Giovani democratici di Milano. Nel 2021 viene rieletto al Consiglio di Municipio 8 di Milano e viene nominato assessore con deleghe a welfare e salute, ambiente e politiche giovanili. Tra le sue battaglie gli stage sottopagati, la sanità pubblica e di prossimità, il trasporto pubblico che consenta a tutti di muoversi in libertà, la battaglia per la salute mentale con la quale ha istituito, nel suo Municipio, lo psicologo di quartiere.

TOMMASO SASSO E’ DI CASA AL CAMPIDOGLIO

Classe 1996 studente della facoltà di Giurisprudenza all’Università Roma 3. Per quattro anni, ha militato nel Partito Democratico e nella sua organizzazione giovanile, svolgendo diversi incarichi a livello territoriale. Per alcuni il “nuovo Orfini” ha un ruolo attivo nel coordinamento dei circoli lanciati da D’Alema. Interviene spesso insieme a lui già nel 2013 durante un incontro al liceo Tasso di Roma e ne diventa il collaboratore nel 2015 attraverso la rivista Italianieuropei. Dal 2013 al 2015 è segretario generale della Consulta provinciale degli studenti di Roma. Ha fatto parte del coordinamento nazionale del Comitato Scelgo No per il referendum costituzionale. Tra i suoi propositi la ricostruzione del campo largo della sinistra progressista. Nel 2023 durante l’assemblea “Nuovi Orizzonti” chiedeva al Pd “regole limpide, che garantiscano la massima trasparenza” attraverso un lavoro enorme da compiere per intercettare la rabbia che nella nostra generazione cresce sempre più verso una destra forte coi deboli e servile con i potenti” e nel 2024 organizza iniziative pubbliche a sostegno della causa palestinese. “Il nostro giudizio sulla condotta di Israele è molto diffuso nel corpo del partito: una condanna severa nei riguardi del massacro in atto da mesi a Gaza, che non significa far sconti alla barbarie del 7 ottobre”.

L’OUTSIDER CLAUDIO MASTRANGELO

Classe 1996, fa parte della direzione nazionale. Laurea in Scienze Politiche Internazionali ed Europee all’Università di Teramo, nel 2016 presidente provinciale dei Giovani Democratici di Pescara. Dal 2016 al 2019 segretario provinciale dei Giovani Democratici di Pescara. Nel 2017 presidente regionale della Mozione per Andrea Orlando segretario nazionale del Pd. Dal 2017 al 2019 si occupa di enti locali nella segreteria provinciale del PD. Si definisce ambientalista, anticapitalista, femminista e contro il leaderismo, nel suo programma un nuovo modello di scuola e di università “con la profonda convinzione che i diritti se non sono di tutte e tutti sono soltanto dei privilegi”, pieno accesso al diritto all’aborto e tutela dell’ambiente per un pianeta in cui vivere. Le donne, il Sud, le ragazze e i ragazzi poveri, attraverso un’organizzazione capace di urlare per dare voce a chi non ce l’ha, come la nostra generazione. L’autonomia dei GD e la libertà dei suoi membri valgono più di qualunque altra cosa.

IL NUOVO REGOLAMENTO PER I GIOVANI DEMOCRATICI

Elly Schlein ha commissariato il Movimento giovanile e ha affidato all’avvocato Lorenzo Innocenzi, il compito di redigere un regolamento congressuale che fissa una data, entro il 26 ottobre 2025 prima col voto degli iscritti, poi con le primarie. Le iscrizioni vengono riaperte fino al 9 settembre 2025. Le candidature possono essere depositate entro il 20 settembre. I candidati non potranno spendere più di 20mila euro a testa per la campagna elettorale e non potranno accettare donazioni superiori a 500 euro. A cui vengono aggiunte “norme di salvaguardia” che servono a impedire la falsificazione del voto. “È vietato pagare o rimborsare, anche indirettamente la quota di iscrizione di altri soggetti”. Il nuovo regolamento “ha finalità costituente – si legge – ed è ispirato ai principi di trasparenza, partecipazione giovanile, semplificazione procedurale”.

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