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Regionali in Toscana: i nomi (e le divisioni) del centro destra e del campo largo

Le regionali in Toscana si terranno domenica 12 e lunedì 13 ottobre 2025. Al momento i nomi in campo sono (almeno) quattro: Giani, Tomasi, Stella e Bundu. Oggi e domani 7 agosto il M5S sceglierà, con voto online, se sostenere Eugenio Giani

Le elezioni regionali per la scelta del nuovo Presidente e per il rinnovo del Consiglio regionale si terranno domenica 12 e lunedì 13 ottobre 2025. Il Presidente della Regione uscente Eugenio Giani si ricandida ma decisivo sarà il voto digitale sull’appoggio del M5S al governatore uscente. Banco di prova per il “campo largo” voluto da Schlein.

PER GIANI È ANCORA “ORGOGLIO TOSCANA”

La candidatura di Eugenio Giani, governatore uscente del Pd verrà ufficializzata giovedì 7 agosto con la Direzione del Pd e solo dopo si entrerà nel vivo della campagna elettorale. La sua lista, con ogni probabilità, si chiamerà come quella di 5 anni fa “Orgoglio Toscana – Giani Presidente”.

IL PROGRAMMA DI GIANI PER LE REGIONALI IN TOSCANA 

Fra i temi del programma del governatore Giani (per il momento c’è solo una landing page vuota) c’è il reddito di inclusione, l’economia circolare, la rimozione del rigassificatore di Piombino, tema comune a M5S e Avs. Ma anche infrastrutture con l’Alta velocità a Firenze, pensate i lavori per il ponte fra Signa e Lastra a Signa, che collega, da una sponda all’altra dell’Arno, la Piana Fiorentina, i lavori per il passaggio a quattro corsie della Siena-Grosseto, o la Darsena Europa che consentirà di rimettere il porto di Livorno, con 20 metri di pescaggio rispetto ai 12 e mezzo attuali come fondo delle navi, nella circolazione delle vie marittime internazionali.

DALL’OPPOSIZIONE ALLA MAGGIORANZA: LA SCELTA (ONLINE) DEL M5S

Gli iscritti al M5S saranno chiamati a decidere oggi e domani 7 agosto se sostenere la ricandidatura di Giani dopo aver trascorso 5 anni all’opposizione. Un voto digitale che potrebbe mettere la parola fine sul concetto di “campo largo” su cui invece la segretaria Schlein punta come prova generale per le politiche del 2027. Se il voto sarà favorevole a Giani, si concretizza il campo largo; in caso contrario, M5S rischia di correre da solo, con conseguenze imprevedibili per la coalizione.

 “La nostra comunità è ancora lacerata, l’unica strada è il voto online. In Toscana il Movimento 5 stelle ha cominciato un percorso da mesi di confronto. La situazione è difficile, si viene da 5 anni di opposizione a Giani, che è il candidato del Pd. Per noi è un sacrificio enorme”, ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte nel corso di una diretta social.

COSA CHIEDE IL M5S PER SOSTENERE EUGENIO GIANI ALLE REGIONALI IN TOSCANA 

Gli iscritti al M5S sono chiamati a votare e a “dare mandato ai vertici del Movimento per concludere un accordo chiaro e per iscritto, che richiami puntualmente i progetti e gli obiettivi  che sono stati individuati – ai nostri tavoli di confronto – come assolutamente imprescindibili e che riconosca il Movimento 5 Stelle come punto di riferimento della intera coalizione nelle scelte di indirizzo che verranno adottate sui temi ambientali”. Tra i punti sui quali il M5S chiede un accordo scritto ci sono: un reddito di cittadinanza regionale, il raddoppio ferroviario Firenze-Pisa, recupero e rivalutazione della legge per l’urbanistica e la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la riforma del governo locale della sanità: bisogna rafforzare la capacità decisionale territoriale, superando l’accentramento nelle mani dei Direttori Generali e delle tre ASL accorpate ma anche il no alla stazione Medio-Etruria e alle basi NATO e Parco San Rossore.

LE TENSIONI TRA PD E M5S

Le tensioni tra dem e M5S nella regione ci sono sempre state e acuite dal caso della sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, coinvolta in un’inchiesta giudiziaria per corruzione.  In alcune sezioni locali, come a Livorno, attivisti M5s avvertono di autosospendersi se venisse sostenuto Giani, considerato simbolo di un sistema di potere consolidato.

CENTRODESTRA DIVISO TRA STELLA E TOMASI PER LE REGIONALI IN TOSCANA 

Il centrodestra ha il suo candidato nell’attuale Sindaco di Pistoia di Fratelli d’Italia, Alessandro Tomasi. I punti del suo programma lo snocciola Giovanni Donzelli in un’intervista al Quotidiano Nazionale: “Meno burocrazia, più infrastrutture e più fiato a chi crea lavoro. E poi la difesa dei toscani. Secondo noi serve un tetto massimo agli immigrati nelle case popolari. Basta ghetti altrimenti arriviamo alle banlieue”.

MARCO STELLA (FORZA ITALIA): DAL TAGLIO DELL’IRPEF ALL’AMBULANZA VETERINARIA GRATUITA

Non tutte le forze di coalizione sono però d’accordo. Forza Italia spinge per selezionare il proprio candidato attraverso le primarie, attraverso il coordinatore regionale del partito e già vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella. Tra i punti del suo programma si trovano il taglio dell’Irpef, una tariffa puntuale sui rifiuti, l’ ampliamento dell’aeroporto fiorentino, quotazione in borsa della Multiutility, mantenimento della FiPiLi senza pedaggio per i camion e nessun limite per le attività che gestiscono gli affitti brevi. Una novità è quella dell’ambulanza veterinaria gratuita, h24, per gli animali domestici.

L’ALTERNATIVA “TOSCANA ROSSA”

L’attivista Antonella Bundu già candidata sindaca a Firenze nel 2019 è la candidata per la lista Toscana Rossa, lista che si definisce di sinistra, popolare, antifascista, antirazzista, laica e femminista, con il proposito di “dare un’alternativa a destre e centro-sinistra. Mentre c’è chi discute di campi larghi, giusti e progressisti, quindi di posti in eventuali Giunte, ignorando i contenuti, c’è bisogno di dare un riferimento chiaro, perché la politica non è tutta uguale”. Ad appoggiarla Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Possibile e chiunque non accetti il campo largo. Ha pochi punti ma chiari, come la costruzione di una regione terra di pace, libera dalla logica di militarizzazione a partire dalla riconversione a esclusivo uso civile di Camp Darby, lo stop all’allargamento dell’aeroporto militare di Pisa e alla costruzione del Comando NATO a Rovezzano, così come si oppone alla nuova base GIS e Tuscania a San Rossore, a Pontedera e ovunque. L’Italia fuori dalla Nato e il suo scioglimento, il sostegno totale alla resistenza della Palestina e l’interruzione dei rapporti con Israele per fermare il genocidio in atto. Su salute colmare le falle del sistema pubblico con sempre più persone in balia di liste d’attesa infinite spingendole alla sanità privata e stop alle grandi opere inutili e investimenti per la manutenzione del territorio e un salario minimo regionale a 10 euro.

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