Fatti, nomi, indiscrezioni su quel che succede al Mise nell’articolo di Michele Arnese per Start Magazine a partire dalla bozza riservata pubblicata da Policy Maker
Dopo la rotazione dei direttori generali, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sta per varare una riorganizzazione generale del dicastero (qui la bozza del provvedimento)
Che cosa si evince dalla riorganizzazione in fieri al ministero dello Sviluppo economico?
“L’impressione – dice a Start Magazine un alto dirigente della Pubblica amministrazione al corrente del dossier – è che si voglia rafforzare il ruolo del Segretario generale accentrando il controllo dei principali dossier di particolare interesse svuotando le direzioni generali declassandole a mere esecutrici ovvero a uffici istruttori senza nessun potere come gli uffici di diretta collaborazione come l’ufficio di Gabinetto”.
“La riforma di giugno sempre se si farà va in questa direzione”, aggiunge una fonte sindacale che segue i movimenti al Mise: “Hanno una delega che gli da la facoltà entro giugno (iter più veloce e snello) di riorganizzare il Mise portando da 15 a 8-9 direzioni. Altrimenti, se si va oltre ci vuole un Dpcm come si fece nel 2013 (quindi occorrerebbe circa un anno) e come sarebbe corretto fare anche in questo caso considerata la complessità della materia e l’impatto sulla vita amministrativa degli uffici del Mise”.