Nuovo alt alla nomina di Giuliano Amato in ‘commissione algoritmi’ da parte del vicepremier Salvini. Ecco cos’è successo
Sembrava rientrato il caso Amato, ovvero la nomina del costituzionalista ed ex premier alla presidenza della commissione editoria sull’Intelligenza Artificiale, volgarmente chiamata ‘commissione algoritmi’, voluta dal sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini.
Giuliano Amato (e Barachini) erano finiti nei giorni scorsi nel tritacarne dei vari retroscena sui forti attriti tra Meloni (e Fdi) con Mediaset (e quindi con Forza Italia) a seguito dall’affaire Giambruno e della pubblicazione dei fuorionda su Striscia la Notizia.
La stessa premier aveva fatto trapelare la sua “irritazione” per una nomina di cui era stata tenuta all’oscuro. Martedì le scuse e i chiarimenti con Meloni dello stesso sottosegretario, considerato ‘uomo Mediaset’, e l’annuncio dell’inizio dei lavori da parte della commissione che, da precisare, ha carattere consultivo e senza remunerazione.
LE SCUSE DI BARACHINI A MELONI: “AL VIA LA COMMISSIONE CON AMATO”
“Grazie al chiarimento con il premier Giorgia Meloni con cui mi sono scusato personalmente per il disguido di comunicazione, la commissione editoria sull’Intelligenza Artificiale ha iniziato i propri lavori, mirati ad indicare le ripercussioni dell’IA nell’ambito dell’informazione e dell’editoria al Presidente del Consiglio Meloni e al Comitato istituito dal Sottosegretario Butti, che ha competenza generale sul tema”, queste le parole del sottosegretario Barachini lo scorso martedì.
“Ringrazio tutti i componenti, esperti del settore, ingegneri informatici e professori dei principali atenei italiani – ha aggiunto Barachini – per il lavoro intrapreso con l’impegno di approdare entro tre mesi ad una prima relazione sulle ricadute dell’intelligenza artificiale nell’ambito editoriale, da inviare al premier e al Comitato sull”AI. E ringrazio il Professor Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte Costituzionale, per aver accolto l’incarico di presiedere questa Commissione con l’intento di mettersi al servizio delle Istituzioni e della Commissione stessa allo scopo di portare alla luce limiti e opportunità dell’intelligenza artificiale nell’ambito dell’informazione”.
IL NUOVO ALT DI SALVINI SULLA NOMINA DI AMATO
Ieri però un nuovo alt sembra essere arrivato dal vicepremier Salvini il quale ha detto di condividere “le perplessità della presidente Giorgia Meloni: mettere un costituzionalista ad occuparsi di intelligenza artificiale lo trovo curioso”. Le irritazioni di Meloni, però, erano dovute non tanto per il nome di Amato, quanto per le modalità. Salvini è stato lesto a inserirsi nella polemica e a farsi scudo forzatamente delle perplessità della premier.
IL CERINO IN MANO A GIANNI LETTA
A questo punto all’interno della maggioranza bisogna capire cosa fare. Fonti di Forza Italia nei giorni scorsi avevano fatto trapelare che della nomina di Amato il sottosegretario Barachini aveva informato sia il sottosegretario Mantovano oltre che il consigliere di sempre di Silvio Berlusconi, Gianni Letta.
E proprio a lui oggi guarda Paolo Mieli, che nel suo consueto punto su 24Mattina su Radio24 ha affermato: “Dopo Meloni anche Salvini non è contento di Giuliano Amato a capo della Commissione Algoritmi, il cerino è rimasto a Forza Italia, a Gianni Letta che ha anche la grana con i rapporti tra Meloni e Mediaset”.
.@paolomieli: "Dopo Meloni anche Salvini non è contento di Giuliano Amato a capo della Commissione Algoritmi, il cerino è rimasto a Forza Italia, a Gianni Letta che ha anche la grana con i rapporti tra Meloni e Mediaset"
— 24 Mattino (@24Mattino) October 26, 2023
COS’E’ LA ‘COMMISSIONE ALGORITMI’
La commissione è stata istituita non per offrire consulenza ingegneristica ma normativa. Un gruppo di supporto per individuare le linee guida di una futura normativa sull’intelligenza artificiale in ambito editoriale. Un’altra commissione infatti è stata insediata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessio Butti, formata per lo più da informatici, ingegneri, che alla fine di gennaio dovrà fornire un rapporto in vista del piano strategico sull’intelligenza artificiale. La prossima riunione dovrebbe tenersi il 7 novembre per l’audizione della Fieg, Federazione Italiana Editori Giornali. A questo punto è lecito dubitarne.