Famiglia, Pensioni, lavoro, fisco, sanità, difesa: questi i principali settori toccati dalla manovra economica approvata…
La fiction di Marina Berlusconi con Giorgia Meloni e Antonio Ricci
Che cosa dice e che cosa non dice Marina Berlusconi. I Graffi di Damato
La stima, la fiducia e quant’altro di cui Giorgia Meloni ha bisogno per realizzare il proposito ribadito ieri di governare almeno per altri quattro anni, quanti ne mancano alla fine della legislatura e alla verifica delle elezioni politiche, sono notoriamente quelle delle Camere. A meno che qualcuno prima o dopo non riesca a modificare l’articolo 94 della Costituzione, che ne tratta in cinque capoversi, o commi.
Ma Marina Berlusconi, soppiantando il fratello Pier Silvio che si occupa delle televisioni di Mediaset, e forse tradendo “le paure” attribuitele proprio oggi da un retroscena in rigoroso giallo sulla prima della Stampa, ha voluto “scendere in campo”, come ha titolato Il Giornale ancora un po’ di famiglia, e annunciare la stima, anzi la molta stima, che ha della premier. Lo ha fatto cogliendo al volo l’occasione offertale da Bruno Vespa con una delle interviste che raccoglie per l’ormai solito libro di fine anno, E che contribuiscono ad alimentare in questa stagione il dibattito politico grazie a tempestive anticipazioni.
MARINA BERLUSCONI E LA STIMA PER BRUNO VESPA (E ANTONIO RICCI?)
Molta stima Marina Berlusconi nutre probabilmente anche per Vespa, avendo ereditato quella che il padre manifestava partecipando alle presentazioni dei suoi libri-strenna e frequentando il suo salotto televisivo di Porta a Porta. Avrebbe scuramente onorato anche i suoi cinque minuti quotidiani dopo il Tg1 se la morte non ce l’avesse portato via il 12 giugno scorso.
Una certa stima, nonostante qualche telefonata d’insofferenza dell’amico Fedele Confalonieri, che sopporta poco quelli che lui chiama “rompicoglioni”, Marina Berlusconi deve averla anche di Antonio Ricci. Che è l’autore, a contratto da sempre, prima alla Fininvest e poi a Mediaset, con quella “Striscia la notizia” che ha appena provocato, con la vecchia pratica del furto di fuorionda, la rottura di Giorgia Meloni dopo una decina d’anni di convivenza con Andrea Giambruno, padre della figlia Ginevra. Di questa rottura il Ricci non è per niente rammaricato, ma orgoglioso, visto che ha dichiarato ai quattro aventi di attendersi prima o poi i ringraziamenti della premier. Che altrimenti non avrebbe mai scoperto l’inaffidabilità, a dir poco, del suo ingombrante e allupato compagno di vita a colloquio con le colleghe di redazione prima di andare in onda.
TUTTE LE GUERRE DI GIORGIA MELONI
Chissà se la “molta stima” -ripeto- espressa dalla primogenita di Silvio Berlusconi basterà a placare la Meloni “concentrata -nel titolo odierno del Foglio, e non solo nel retroscena già ricordato della Stampa– sulla guerra ad Hamas e su quella a Mediaset”. Che ormai può ben essere considerata, per le dimensioni e le partecipazioni procuratele in tanti anni di lavoro dal fondatore, uno dei cosiddetti poteri forti di questo nostro Paese. Un potere forte, peraltro, che dispone davvero, e alla luce del sole, anche di un partito, Forza Italia, praticamente indebitato per una fideiussione di 100 milioni di euro con gli eredi di Berlusconi. Un debito di cui non sarà ceto Antonio Tajani a liberarlo.