Dopo il successo della sinistra nelle città capoluogo si apre il dossier del post Decaro alla guida dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni. I ballottaggi hanno dato un’ulteriore spinta ai sindaci del centrosinistra. Sempre più quotato Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli
Mancava l’ultimo tassello, le elezioni comunali che hanno interessato importanti città capoluogo da nord a sud, come Firenze, Perugia, Bari, Potenza. Il centrosinistra ha sbaragliato la destra nei Comuni simbolo, un guizzo appannaggio delle opposizioni guidate da Elly Schlein con i candidati del Pd. Una vittoria dietro cui si cela un altro significato, lo scettro della presidenza Anci che a questo punto è confermato rimarrà in capo al centrosinistra. Del resto è quasi sempre stato così negli ultimi venticinque anni, nel corso dei quali si sono avvicendati Leonardo Domenici, Enzo Bianco, Graziano Delrio, Piero Fassino, per finire ai dieci anni di gestione Decaro.
Ne avevamo già parlato in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione dei comuni dello scorso ottobre. Il presidente viene votato dall’Assemblea e a contare sono le città metropolitane che esprimono il maggior numero di delegati, dove il centrosinistra primeggia. Tra queste: Roma (Gualtieri), Milano (Sala), Napoli (Manfredi), Torino (Lorusso), Bologna (Lepore), Firenze (Fusaro), Bari (Leccese), Cagliari (Zedda).
Sul fronte del campo largo è partito già da mesi il totonomine per la successione di Antonio Decaro. In pista diverse figure di rilievo ma, come ribadito anche oggi dal Foglio, in pole continua a esserci il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
CHI SONO I SINDACI CANDIDATI ALLA GUIDA ANCI, IN POLE GAETANO MANFREDI
I candidati di fatto sono il sindaco di Milano Beppe Sala (anche per una logica dell’alternanza Sud Nord dopo l’ex primo cittadino di Bari); il sindaco di Torino Lorusso (città dove si svolgerà la prossima assemblea nazionale Anci); il sindaco di Bologna Matteo Lepore (città dei vertici del Pd, Schlein e Bonaccini; e poi c’è il sindaco di Napoli.
Anche in questo caso ci sono pro e contro, ma un elemento nuovo si è aggiunto rispetto a qualche mese fa al dibattito pubblico e alla discussione interna. “I prossimi mesi riproporranno l’antica cavalleria rusticana nord contro sud e la segretaria del Pd intende cavalcare il referendum contro la riforma ‘spacca Italia’. Ecco perché serve un sindaco del Sud, un sarracino” scrive Carmelo Caruso sul Foglio: “Manfredi – continua il cronista – è si contro l’autonomia, ma alla sua maniera, con l’eleganza a velo”. Poi un aneddoto: “Il 3 giugno Salvini è andato a Napoli per un sopralluogo alla stazione marittima e ha salutato Manfredi così: “Gaetano, il prossimo presidente Anci sarai tu”. Manfredi ha anche un altro pregio, i buoni rapporti con il leader del M5S Giuseppe Conte e con l’ex presidente della Camera Roberto Fico.
CHI E’ GAETANO MANFREDI E PERCHE’ POTREBBE FARCELA
Sindaco di Napoli. Eletto nel 2021 come indipendente ma con il sostegno del M5S e del Pd, Manfredi è stato ministro dell’Università e Ricerca nel governo Conte II, il governo giallorosa. Il suo sembra quindi essere il nome più spendibile per trovare la sintesi tra le principali forze dell’opposizione.
Perché Manfredi potrebbe farcela? E’ di centrosinistra ma con nessuna tessera di partito e questo potrebbe privilegiarlo nel rapporto con l’attuale governo e con i sindaci di centrodestra. Il sindaco di Napoli sa perfettamente che le chance aumenterebbero adottando una linea più istituzionale che politica. Anche se in quest’ottica, seguendo il ragionamento del Foglio, pende il dossier sull’autonomia differenziata.
Manfredi è sicuramente aiutato dal fatto di essere stato ministro (semi tecnico) e presidente dei Rettori italiani, esperienza che gli consente di avere già rapporti consolidati e ramificati nei territori e anche conoscere le dinamiche di una campagna ‘elettorale’ nazionale. Inoltre difficilmente il centrodestra accetterebbe un altro sindaco dichiaratamente targato Pd e Manfredi potrebbe essere l’asso nella manica per la mano destra e quella sinistra. Manfredi può contare sull’appoggio già espresso di tutta Anci Campania (tra le associazioni regionali più ‘pesanti’ a livello nazionale) e sembra anche di quello dei sindaci del Sud, da Decaro in giù. Elemento tutt’altro che secondario, considerate le faide interne al Pd a causa delle quali in passato tante figure autorevoli si sono politicamente schiantate a vari livelli istituzionali. Non resta che attendere le mosse di Elly Schlein.