Le donne con Harris e gli uomini con Trump, alle presidenziali Usa anche il gender gap sarà cruciale
Le elezioni presidenziali USA del 2024 sembrano rispecchiare un profondo divario di genere, ricordando la celebre “battaglia dei sessi” che negli anni ’70 vide contrapporsi la campionessa di tennis Billie Jean King e l’ex numero uno Bobby Riggs, diventando un simbolo della lotta femminista. Oggi, questo confronto si rinnova su un palcoscenico politico: la sfida fra la vicepresidente Kamala Harris, sostenuta da una larga maggioranza di donne, e l’ex presidente Donald Trump, che continua ad attrarre una forte base maschile. La differenza di preferenze tra uomini e donne potrebbe essere determinante, facendo emergere un “gender gap” più accentuato che mai, definendo questa elezione una vera e propria “gendered election”.
DONNE E UOMINI VERSO CANDIDATI DIVERSI
Secondo recenti sondaggi, come sintetizza l’Ansa, la maggioranza delle donne mostra un sostegno significativo per Kamala Harris, grazie alla sua posizione su temi come i diritti riproduttivi e l’uguaglianza di genere, registrando un +12% di preferenze tra le elettrici. La frustrazione delle donne, alimentata da questioni come l’aborto e la retorica spesso considerata misogina di Trump, sta spingendo sempre più donne verso le urne, un fenomeno già osservato in elezioni precedenti, in cui la partecipazione femminile è stata decisiva.
Al contrario, molti uomini sembrano gravitare attorno a Trump, con un +14% di preferenze maschili. In parte, questo sostegno può essere interpretato come una reazione alla percezione che l’emancipazione femminile abbia superato il limite, con un conseguente senso di smarrimento da parte di molti giovani uomini, che registrano risultati inferiori rispetto alle donne in termini di istruzione e carriera. Trump sfrutta questo sentimento con un linguaggio diretto e provocatorio, parlando di “virilità sotto attacco” e calcando la mano su una cultura “bro”, partecipando ad eventi sportivi e affiancandosi a icone maschili come il wrestler Hulk Hogan.
LA STRATEGIA DI KAMALA HARRIS
Kamala Harris, consapevole delle sfide poste dal sessismo velato nella politica americana, sta calibrando la sua campagna per non cadere negli errori del passato, come accadde con Hillary Clinton nel 2016. Evitando di concentrarsi sul proprio genere, Harris punta invece a presentarsi come la candidata più competente per affrontare le sfide attuali degli Stati Uniti. “Mi candido perché credo di essere la persona migliore per fare questo lavoro per tutti gli americani, indipendentemente dalla razza e dal genere,” ha dichiarato. Per ampliare il suo appeal, specialmente tra elettori maschili neri, latini e bianchi della working class, Harris si avvale del supporto di figure popolari come Barack Obama e Bruce Springsteen.
TRUMP E LE APERTURE STRATEGICHE VERSO LE DONNE
Sebbene Trump abbia consolidato una base maschile, è consapevole dell’importanza del voto femminile e ha fatto alcune ambigue aperture in tema di aborto, cercando di ammorbidirsi su un tema che ha alienato molte elettrici. Anche sua moglie Melania, sostenitrice del diritto di scelta delle donne, sta giocando un ruolo importante nella campagna, cercando di conquistare un elettorato femminile più moderato.
L’elezione del 2024 si profila quindi come uno scontro ideologico tra uomini e donne in un momento in cui i cambiamenti sociali post-#MeToo e le battaglie per i diritti civili sono più sentiti che mai. Il “gender gap” rappresenta una dinamica cruciale, con le donne registrate per votare in numero maggiore rispetto agli uomini e un impegno crescente verso i diritti e l’uguaglianza. Come sottolineato dal Financial Times, “Le donne decideranno il futuro dell’America”: una frase che racchiude il potenziale di una rivoluzione sociale che potrebbe segnare profondamente il corso del Paese.