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Nomine ai vertici della Difesa, militari commissariati?

Il consigliere Fabio Mattei, civile, è il nuovo Segretario generale della Difesa, nominato dal ministro Crosetto

Nuovi assetti ai vertici della Difesa, con un segnale politico che non può passare inosservato. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Guido Crosetto, ha nominato pochi giorni fa il consigliere Fabio Mattei nuovo Segretario generale della Difesa, affiancato dal generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi come vice. Come direttore nazionale degli Armamenti rimane Luisa Riccardi, la quale negli ultimi mesi aveva ricoperto ad interim il doppio ruolo insieme a quello di Sgd.

Una scelta che segna un cambiamento significativo rispetto al passato: sia il Segretario generale della Difesa sia il direttore nazionale degli Armamenti sono figure civili. Una novità che, di fatto, ridisegna gli equilibri tra politica e vertici militari.

UN CAMBIAMENTO GIA’ IN ATTO

La nomina di Mattei arriva dopo mesi di transizione. A seguito del passaggio, lo scorso ottobre, del generale Luciano Portolano alla guida dello Stato Maggiore della Difesa, il ruolo di Segretario generale e direttore nazionale degli Armamenti, come detto, era stato ricoperto ad interim da Luisa Riccardi, figura amministrativa con una lunga carriera nell’apparato burocratico della Difesa. Anche in quel caso, il governo aveva scelto di non nominare subito un militare, lasciando aperta la questione della ripartizione delle cariche.

Nel frattempo si è data attuazione all’intervento normativo, sancito dal decreto-legge n. 75 del 2023, che ha introdotto la separazione delle cariche di Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, ridefinendo così l’assetto ai vertici della Difesa. La nomina, quindi, rappresenta il completamento di un processo di riforma avviato nei mesi scorsi, con la revisione del Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.

Una riforma che, come affermato allora dal ministro Crosetto, “costituisce un ulteriore tassello, essenziale per l’ottimizzazione delle risorse e delle competenze del Dicastero, necessario per processi più snelli e decisioni più veloci, in un periodo storico in cui è fondamentale per il Sistema Paese essere rilevante in contesti strategici globali”.

QUALE SEGNALE POLITICO DIETRO LA NOMINA?

La decisione di Crosetto, con la nomina di Mattei, va a intaccare una prassi consolidata, un modello che prevedeva una primazia dei vertici militari, garantendo un equilibrio tra la dimensione amministrativa e quella operativa delle Forze Armate. Ora, con due civili ai vertici di Segredifesa, il rischio è che la componente militare venga relegata a un ruolo di secondo piano.

Cosa ha portato a questa scelta? Una possibile interpretazione è che i vertici militari non siano riusciti a trovare un accordo su quale Forza Armata dovesse esprimere il proprio candidato. Di fronte a questo stallo, Crosetto avrebbe scelto di bypassare il problema, consolidando il controllo civile su un settore tradizionalmente gestito in equilibrio con l’establishment militare. Ma gli interrogativi rimangono: c’è un segnale di sfiducia nei confronti dei vertici militari?

Di certo, questa mossa segna uno spartiacque nel rapporto tra politica e mondo militare. Il rischio? Che il modello attuale venga percepito come una sorta di “commissariamento” dell’apparato militare, con un progressivo spostamento delle decisioni strategiche nelle mani della componente civile. Bisogna capire adesso se questa nuova impostazione porterà maggiore efficienza o se, al contrario, alimenterà nuove tensioni tra la politica e la gerarchia militare.

FUNZIONI E COMPETENZE DEL DIRETTORE NAZIONALE DEGLI ARMAMENTI

Tra le funzioni del Direttore nazionale degli armamenti, quello di individuare e promuovere in campo nazionale e internazionale, sulla base dei criteri stabiliti dal Capo di Stato maggiore della Difesa, i programmi di ricerca tecnologica per lo sviluppo dei programmi di armamento. Questa figura «è responsabile della politica degli armamenti relativamente alla produzione di materiali per la difesa e a tal fine predispone gli elementi consultivi tecnico – industriali per il ministro». Il Direttore nazionale degli armamenti «segue e coordina tutti i programmi di acquisizione all’estero, o che comunque comportano spese all’estero. nonché tutti gli accordi di coproduzione e di reciproco interesse con un o o più paesi». Infine, «segue le commesse estere affidate all’industria nazionale, allo scopo di trattare con visione unitaria e interforze tutti i problemi connessi alla partecipazione dell’industria nazionale ai programmi di coproduzione internazionale per la difesa».

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