Il documento interno e riservato che detta la linea ai deputati del PPE: rigore e disciplina per conservare il potere. Lo scoop di Politico
Rigore e disciplina. Le “regole” monastiche servivano (e servono) a fornire un indirizzo spirituale agli ordini religiosi e a regolare la vita quotidiana dei confratelli (o consorelle).
Proprio come le congregazioni religiose anche i partiti politici e i gruppi parlamentati devono darsi delle regole, ancor più stringenti se riuniscono esponenti di nazionalità e culture differenti. Politico, il quotidiano edito dal gruppo editoriale Axel Springer SE, ha avuto modo di mettere le mani su un documento riservato, interno, al quale devono adeguarsi i deputati del PPE.
NEL PPE VIGE UNA DISCIPLINA DI FERRO
Leitmotiv del documento è la disciplina. Quello del PPE è il gruppo parlamentare più nutrito nell’emiciclo di Bruxelles, 188 eurodeputati. Ne fanno parte politici del calibro di Manfred Weber, Ursula Von der Leyen e Antonio Tajani. Una forza che vuole restare maggioritaria e coesa.
“Il Gruppo PPE rimarrà il più forte e influente del Parlamento Europeo solo se saranno rispettate la lealtà verso il Gruppo e la sua linea”, si legge nel documento. A guidare il PPE il tedesco Manfred Weber mentre il capogruppo Jeroen Lenaers, deputato olandese di lunga esperienza e suo vice, è il responsabile della disciplina all’interno del gruppo. “Le linee guida non sono applicate rigidamente come regole ferree, ma servono… come principi guida per un lavoro di squadra efficace – ha dichiarato -. Lavoriamo insieme per obiettivi comuni ma allo stesso tempo riconosciamo il diritto dei membri di votare secondo coscienza e convinzioni politiche.”
LA REGOLA DEL PPE: MOLTO BASTONE E POCA CAROTA
Il documento che ha visionato Politico riporta la data del 15 gennaio 2025 ma sarebbero in vigore da diversi anni. Le regole sono numerose e alle infrazioni il partito risponde con punizioni. “I membri che risultano iscritti a parlare e non comunicano l’assenza non avranno più la priorità per i tempi di intervento nei sei mesi successivi”. I Popolari tengono traccia, in maniera meritoria, anche delle presenze dei propri deputati e chi non partecipa agli interventi, o si assenta in maniera ingiustificata dall’aula, perde il diritto di parola nella sessione plenaria successiva. E in caso di ripetute violazioni il parlamentare può essere inserito in una sorta di “lista nera”.
I MECCANISMI PREMIALI
Attraverso un “report personale e riservato” le informazioni che riguardano il comportamento di ciascun parlamentare (anche quelli italiani) è trasmesso alla presidenza del PPE, ai capi delle delegazioni nazionali e ai coordinatori delle commissioni, e sono utilizzate per assegnare rapporti legislativi e turni di parola. A finire sotto la lente d’ingrandimento del dipartimento disciplina del PPE anche il comportamento di voto degli eurodeputati rispetto alle indicazioni della leadership. Ma veniamo ai premi. Incarichi di prestigio come relatore, responsabile della stesura della posizione del Parlamento su un dossier, relatore ombra e nomine in ruoli chiave per il partito.
Lenaers, contattato da Politico, ha sottolineato che questi meccanismi “sono un processo in continua evoluzione, sempre aperto a discussioni e miglioramenti in base alle esigenze dei membri”.