Il motto episcopale del neoeletto Papa Leone XIV richiama un’espressione di Sant’Agostino tratta dall’Esposizione sul Salmo 127: “In Illo uno unum”. Con queste parole, il santo intende sottolineare che, pur essendo molti, i cristiani sono uniti in un solo corpo nell’unico Cristo.
Parole che assumono un significato attualissimo nel contesto del Conclave più internazionale di sempre, in linea con l’idea di Chiesa “in uscita” tracciata dal suo predecessore Papa Francesco.
Ecco il passaggio
L’ESPOSIZIONE DI SANT’AGOSTINO SUL SALMO 127
3. Su dunque! scuotiamo, scuotiamo [l’involucro], se ci piace essere figli degli sbattuti. Facciamone uscire il contenuto. Colui che riceve tali benedizioni è un uomo ben determinato e, se non si è membra di quest’uomo, non ci si può illudere di temere il Signore. Si tratta di una moltitudine di uomini e insieme di un uomo solo, poiché, pur essendo molti i cristiani, uno solo è il Cristo. Un unico uomo, Cristo, sono i cristiani insieme col loro capo che ascese al cielo. Non lui un individuo singolo e noi una moltitudine, ma noi, moltitudine, divenuti uno in lui che è uno. Cristo dunque, capo e corpo, è un solo uomo. E qual è il corpo di Cristo? La sua Chiesa. Lo afferma l’Apostolo: Noi siamo membra del suo corpo, e ancora: Voi siete corpo di Cristo e [sue] membra. Cerchiamo quindi di comprendere la voce di quest’uomo, incorporati al quale anche noi formiamo un unico uomo. Nella realtà di questo corpo scopriamo i veri beni di Gerusalemme. Al termine [del salmo] si dice infatti: E veda i beni di Gerusalemme. Se guarderai con occhio terreno ai beni qui elencati, cioè abbondanza di figli e nipoti, prolificità e fecondità della sposa, non son questi i beni della Gerusalemme celeste. Son beni della terra dei mortali, mentre quella è la terra dei viventi. Non considerare come bene supremo l’avere dei figli che, se non prima di te, certo dopo di te dovranno morire. Vuoi avere dei figli che mai avranno a morire ma potranno vivere per sempre insieme con te? Rimani stabilmente nel corpo di colui del quale è detto: Voi siete corpo di Cristo e [sue] membra.
“NELL’UNICO CRISTO IO CONSIDERO UNA SOLA UNITÀ”: IL MOTTO DI PAPA LEONE XIV
4. Questa dottrina insegna anche il nostro salmo, il quale se è oscuro lo è perché vuole esortarci a picchiare, se è occultato come da un velo lo è perché vuol essere sbattuto. Notate infatti com’esso inizi al plurale: Beati tutti coloro che temono il Signore, [e] che camminano nelle sue vie. Parla a molti; ma poiché questi molti sono in Cristo una sola realtà continua al singolare e subito dice: Mangerai i lavori dei tuoi frutti. Prima aveva detto: Beati tutti coloro che temono il Signore, [e] che camminano nelle sue vie; perché dire adesso: Mangerai i lavori dei tuoi frutti, e non piuttosto: Mangerete? E perché dire: I lavori dei tuoi frutti, e non: I lavori dei vostri frutti? Così presto si è dimenticato che parlava a molti? Se lo avrai sbattuto a dovere, cosa ti risponde? Parlando a dei cristiani, sebbene siano molti, nell’unico Cristo io li considero una sola unità. Voi dunque siete molti e siete uno; noi siamo molti e siamo uno. In che modo, pur essendo molti, siamo uno? Perché ci teniamo strettamente uniti a colui del quale siamo membra, e se il nostro Capo è in cielo lassù lo seguiranno anche le membra.