Un gesto che scatena il caso, travolta dalle critiche Katharina Zeller è stata costretta alle precisazioni
Un gesto che ha fatto rapidamente il giro dei media. E’ quello compiuto dalla neoeletta sindaca Katharina Zeller durante la cerimonia di insediamento nel municipio di Merano. Dopo aver indossato la fascia tricolore con l’aiuto del suo predecessore Dario Dal Medico, l’ha tolta quasi subito, appoggiandola sul tavolo con un sorriso e una battuta. “Sei sicuro che proprio devo?” ha chiesto a Dal Medico, prima di congedarsi dal simbolo nazionale con un disinvolto “mettiamola via, dai”. La scena, ripresa dalle telecamere, ha subito acceso un’ondata di polemiche.
POLEMICHE POLITICHE E ACCUSE DI OFFESA TRICOLORE
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Christian Bianchi (Forza Italia) ha parlato di “grave atto nei confronti di tutti gli italiani di Merano”, mentre Marco Galateo (Fratelli d’Italia), vicepresidente della Provincia di Bolzano, ha espresso “profonda indignazione”. A Roma, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ha rincarato la dose, accusando la sindaca di “astio verso l’Italia” e ipotizzando persino il reato di vilipendio della bandiera. “Vergognarsi della fascia tricolore delegittima un sindaco” ha dichiarato, sottolineando il ruolo istituzionale che un primo cittadino ricopre “in nome e per conto della Repubblica Italiana”.
CHI E’ KATHARINA ZELLER
Trentanove anni, madrelingua tedesca, Zeller è la prima sindaca di Merano ad essere eletta direttamente dai cittadini. In passato, il primo cittadino veniva scelto dal Consiglio comunale: la sua elezione rappresenta quindi un doppio passo avanti, sia in termini di partecipazione democratica sia per la rappresentanza femminile nelle istituzioni locali. Alleata del sindaco uscente Dario Dal Medico, che le ha simbolicamente passato il testimone in un video diventato virale, Zeller ha saputo imporsi come figura di rinnovamento e continuità.
La sua famiglia è profondamente radicata nella politica altoatesina: il padre Karl Zeller è stato senatore della Südtiroler Volkspartei (SVP), lo stesso partito della madre Julia Unterberger, attualmente in carica al Senato. Anche il nonno materno fu un esponente di spicco della politica sudtirolese. Nonostante questo retroterra, Katharina ha costruito il proprio percorso politico in autonomia, come ha sottolineato anche il padre, ammettendo che la loro presenza pubblica a volte ha rappresentato un ostacolo, alimentando l’idea che il suo successo fosse legato solo al cognome.
Zeller ha iniziato la sua attività politica circa cinque anni fa come segretaria della sezione SVP di Merano, per poi diventare vicesindaca nel 2021. Al centro della sua campagna elettorale ci sono temi come la sostenibilità ambientale, la pianificazione urbanistica armoniosa, la tutela del territorio e la lotta al cambiamento climatico. Posizioni che l’hanno avvicinata al centrosinistra, pur militando in un partito – la SVP – che negli ultimi anni, a livello provinciale, ha spesso stretto alleanze con il centrodestra. La realtà politica locale è complessa: nella provincia di Bolzano circa il 69% della popolazione è di lingua tedesca, il 26% italiana e il 4% ladina.
Oltre all’impegno politico, Katharina Zeller conduce una vita personale attiva e originale. È diventata madre poco più di un anno fa e ha una forte passione per il ballo, in particolare per lo swing, che insegna e pratica anche a livello internazionale. Il suo profilo unisce competenza, sensibilità sociale e apertura internazionale, contribuendo a rinnovare il volto della politica meranese e altoatesina.
LA RETROMARCIA DELLA SINDACA E LA RISPOSTA ALLE CRITICHE
Travolta dalle polemiche, Zeller ha precisato la sua posizione. “La mia reazione non deve essere interpretata come un gesto di disprezzo verso i simboli della Repubblica” ha dichiarato in una nota, chiarendo che indosserà la fascia tricolore “con il massimo rispetto” in tutte le occasioni previste dal protocollo. La sindaca ha anche puntato il dito contro il suo predecessore, accusandolo di averla provocata con un gesto “forzato e fuori dalle pratiche locali”. In Alto Adige, infatti, la catena con medaglione è spesso preferita alla fascia tricolore dai sindaci di madrelingua tedesca, in un contesto istituzionale particolare e autonomo.
LE REAZIONI: UN GESTO SCOMPOSTO, NON IDEOLOGICO
A gettare acqua sul fuoco è intervenuto anche il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che ha invitato a non sovraccaricare l’episodio di significati politici. “Ha reagito in modo un po’ scomposto – ha detto – ma non c’è alcun contenuto ideologico dietro quel gesto”. Kompatscher ha descritto Zeller come “una persona coltissima, cosmopolita, italiana”, attribuendo la sua reazione a un rapporto conflittuale con il predecessore e a una dinamica personale più che politica. Sulla stessa linea anche la vice presidente della Provincia Rosmarie Zeller, che ha espresso pieno sostegno alla sindaca, definendola “corretta, rispettosa e impegnata”.