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Limite due mandati, il M5S si rifà il codice. Ecco chi torna in corsa

Cade il limite due mandati. Fico, Crimi,Bonafede, Taverna, Raggi, Appendino, Patuanelli, Ricciardi, Perilli, Castaldi: tutti i big del M5S ora ricandidabili

Adesso la metamorfosi è completa. Il M5S prova a rilanciarsi accantonando il limite dei due mandati, pur con formule in deroga e previa approvazione degli iscritti.

Dopo il “grillicidio” sancito dalla Costituente di novembre, nella quale la base ha votato l’eliminazione della figura del garante, mettendo di fatto alla porta il comico genovese, il passo successivo nella riorganizzazione voluta dal Consiglio nazionale a guida Giuseppe Conte rimette in pista svariati volti noti del partito, da Paola Taverna a Virginia Raggi, da Roberto Fico a Stefano Patuanelli fino all’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede.

LE NUOVE REGOLE

Si attende ora solo l’approvazione del nuovo codice etico, che sarà rimesso al voto sulla piattaforma online per la conferma. Il nuovo principio cardine sarà quello de tre mandati: in nessun caso sarà possibile dunque candidarsi una quarta volta. Ciascuna ricandidatura successiva alla seconda dovrà comunque essere sottoposta al voto degli iscritti e verrà ammessa soltanto qualora si ottengano consensi oltre il 75% degli aventi diritto.

Via libera alle candidature per i Comuni sotto i 15 mila abitanti, dove secondo i pentastellati non sussiste il rischio del professionismo politico.

Regole specifiche invece per chi ha due legislature alle spalle o per chi si candida a livello regionale o cittadino e aspira a un seggio nazionale (e viceversa). Vediamo quali.

STOP&GO: BONAFEDE E TAVERNA TORNANO IN PISTA?

Una delle strade possibili per ricandidarsi è quella del cosiddetto “stop&go”: i parlamentari già eletti in due occasioni potranno ripresentarsi dopo aver saltato una legislatura.

Uno scenario che rimette in pista alcuni big della prima ora, tra cui l’ex vicepresidente del Senato Paola Taverna, che ora potrebbe anche guardare al Campidoglio, e l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, entrambi lasciati “a riposo” alle politiche del 2022.

DUE MANDATI PIÙ UNO IN DEROGA

L’altra via per la ricandidatura prevede che il presidente del Movimento, attualmente Giuseppe Conte, possa proporre per un terzo mandato continuativo, nel limite del 5% sul totale dei candidati, quanti hanno già ricoperto una carica istituzionale nelle due precedenti legislature.

Una regola molto contestata da quanti invece auspicherebbero un ritorno alle origini. Tra questi, l’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, che accusa Conte di tradire lo spirito del Movimento e di accentrare la decisioni.

MANDATO ZERO: SEMAFORO VERDE PER RAGGI, APPENDINO, PATUANELLI, RICCIARDI

Stallo durante la riunione del Consiglio che doveva vagliare il nuovo codice etico sulla questione del “mandato zero” – ossia lo scomputo degli incarichi da consiglieri comunale dalla soglia massima. Punto essenziale per il presidente Conte, che in caso di semaforo rosso avrebbe dovuto rinunciare ai suoi due capigruppo Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli e alle ex sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi: nomi spendibili per futuri incarichi, che Conte è riuscito a salvare in extremis, riportando in auge lo stratagemma coniato da Luigi Di Maio.

GLI ALTRI BIG AL RIPESCAGGIO: FICO, CRIMI, BOTTICI, PERILLI, CASTALDI

I nomi che tornano in corsa con le nuove regole sono tantissimi: quasi duecento, ricostruisce oggi Emanuele Buzzi sul Corriere. Tra questi svariate figure di rilievo, a cominciare da Roberto Fico, che adesso può pensare concretamente di correre per il dopo De Luca in Campania.

Ma anche l’ex viceministro e capogruppo alla Camera Vito Crimi, anche reggente del Movimento dopo le dimissioni di Lugi Di Maio. In pista anche gli ex senatori Laura Bottici, Gianluca Perilli, che fu anche capogruppo e Gianluca Castaldi, dimissionario dalla segreteria regionale abruzzese dopo la batosta elettorale dell’anno scorso.

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