Oltre 800 mila euro di tax credit a Francis Kaufmann/Rexal Ford dal Mic per un film inesistente. Il retroscena sui raggiri cinematografica del presunto omicida di Villa Pamphili
Il caso di Villa Pamphili si allarga. Non solo un orribile fatto di cronaca, ancora tutto da accertare, che vede indagato Francis Kaufman, il cittadino californiano che si presentava dietro le identità fittizie ora di Rexal Ford ora di Matteo Capozzi, per l’occultamento del cadavere di Anastasia Trofimova, la sua compagna russa, e per l’omicidio della loro bambina Andromeda di neanche un anno, ritrovate a pochi metri di distanza nel parco romano.
La notizia, rivelata da Open, è che le presunte attività cinematografiche dell’accusato, emerse nei giorni precedenti, sarebbero state riconosciute come valide e addirittura finanziate dallo Stato italiano.
IL TAX CREDIT A FRANCIS KAUFMANN PER UN FILM FANTASMA: DAL MIC OLTRE 800 MILA EURO
La bomba sganciata da Open trasla il caso di Villa Pamphili su un altro piano, aprendo a scenari tanto inquietanti quanto surreali. La sedicente carriera cinematografica di Kaufman condotta sotto la falsa identità di Rexal Ford come regista e produttore indipendente avrebbe avuto una base concreta, almeno agli occhi del Ministero della Cultura, tanto da riconoscergli fondi per 869.595,90 euro nell’ambito del tax credit. Un beneficio fiscale valido per l’anno 2020, a fronte di una spesa dichiarata di quasi 3 milioni.
Ad autorizzarla il decreto 2872 sottoscritto da Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e Audiovisivo del ministero dei Beni culturali il 27 novembre 2020. Siamo all’epoca del governo Conte bis, al MiC c’è Dario Franceschini. Il dirigente è in via del Collegio Romano dal 2009, anno della nomina conferitagli da Sandro Bondi, allora ministro del governo Berlusconi.
“STELLE DELLA NOTTE”, IL FILM FANTASMA DI FRANCIS KAUFMANN/REXAL FORD
Oggetto della richiesta la pellicola mai girata Stelle della notte, per la quale Kaufman avrebbe presentato un rendiconto dei costi sostenuti, certificandosi con il passaporto falso che riportava le generalità di Rexal Ford. La domanda sarebbe stata inoltrata a nome di una società maltese di produzione, la Tintagel Films LLC, intestata a Kaufmann – questa sì frutto della fantasia del presunto omicida di Villa Pamphili – insieme a un’altra società co-produttrice, la romana Coevolutions Srl, intestata a Marco Pierotti, beneficiaria finale del tax credit. Come riporta il Messaggero, Pierotti è tra i coproduttori di “Anna”, il film di Monica Guerritore sulla Magnani, e la sua società avrebbe ricevuto finanziamenti per vari altri film, effettivamente usciti, tra cui Il discepolo di Luigi Cecinelli e Bagamoyo di Antonio De Feo.
La richiesta di finanziamento, inoltrata ufficialmente nel 2023, avrebbe sfruttato un vulnus nella normativa, che non prevede, per le produzione internazionali, il deposito del girato come prova dei costi sostenuti. Il ministero aveva poi facoltà di approfondire le basi su cui si presentava la richiesta, ma non sarebbero stati fatti ulteriori accertamenti. Il tax credit sarebbe poi stato regolarmente erogato e fruito.
DAL MIC: LA DOMANDA ERA APPARENTEMENTE REGOLARE
La Direzione generale Cinema del ministero della Cultura fa sapere che se dall’esito degli accertamenti «dovesse emergere un uso irregolare del credito d’imposta, oltre alla revoca immediata del beneficio concesso, il produttore verrebbe escluso dai benefici della legge Cinema per 5 anni e le fattispecie emerse verrebbero segnalate ai competenti organi giudiziari».
Il finanziamento, si chiarisce nella nota, è stato erogato «al produttore esecutivo italiano Coevolutions srl, che ha presentato la domanda preventiva nel 2020 e la domanda a consuntivo nel 2023. Entrambe le domande erano e sono formalmente regolari».
Intervistato dal Messaggero, Borrelli spiega che per le opere internazionali la cessione del credito è automatica stanti le condizioni, che c’erano tutte: «è venuto a girare dieci giorni in Italia, e su quella parte di costo la legge prevede un beneficio per incentivare gli investimenti internazionali in Italia. Noi abbiamo anche visionato il girato, cosa che facciamo con le opere internazionali. Abbiamo visto che c’era l’UniLav, la denuncia che si fa all’Inps quando si assumono le troupe»
KAUFMANN “LAVORAVA” A UN ALTRO PROGETTO
E il progetto fittizio di Stelle della notte, come sappiamo, non era l’unico: Kaufmann aveva in mente di ripetere il raggiro. Nelle settimane prima della morte della moglie e della figlia, il sedicente regista e produttore cinematografico Rexal Ford begava per raggiungere un budget di 3 milioni di euro utili alla produzione di un’altra pellicola, Food Fight, che doveva essere inizialmente ambientata a Malta e per la quale Kaufmann/Ford chiedeva la relocation in Italia.