K.D. Roberts, numero uno della Heritage Foundation parla anche di Nato e del ruolo dei partner degli Usa
“La difesa non è un lusso” ma non “non c’è Nato senza gli Stati Uniti”. Queste sono le parole di K. D. Roberts, presidente della Heritage Foundation, la fondazione più grande al mondo vicina ai Conservatori americani.
“Per troppo tempo il contribuente degli Stati Uniti ha sostenuto un onere insostenibile mentre nazioni come la Spagna riescono a malapena a spendere l’uno per cento del Pil sulla difesa. È inaccettabile. Se l’Europa vuole essere presa sul serio – dall’America e dai suoi avversari – deve iniziare a investire seriamente nella propria difesa. Non sto parlando di raggiungere appena il 2 per cento. Sto parlando di impegni reali, il 5 per cento del Pil o più. È tempo di una rivoluzione nell’ Alleanza transatlantica. La forza americana resterà essenziale, ma America First significa esigere responsabilità e reciprocità dai nostri alleati. La Nato può funzionare, ma solo se tutti fanno la loro parte”. L’intervista integrale sarà pubblicata nel numero di luglio del quadrimestrale Start Magazine dal titolo “La partita del nuovo ordine mondiale”, dedicato al ritorno delle grandi potenze sulla scena geopolitica mondiale.
HERITAGE FOUNDATION: IL FARO IDEOLOGICO PER I CONSERVATORI
La Heritage Foundation think tank statunitense, con sede a Washington, fondato nel 1973. È espressione del pensiero e della visione politico-economica conservatrice e ha l’obiettivo di incidere sul policymaking facendosi alfiere di valori quali il libero mercato, la difesa delle libertà individuali, il limitato intervento dello Stato nella vita economica, tradizionali valori americani e sociale e una efficace protezione delle frontiere. La fondazione ha avuto un grande impatto sulle politiche pubbliche statunitensi negli anni della presidenza Reagan. Sul suo portale la fondazione rivendica “l’attuazione, da parte dell’amministrazione Reagan, di quasi due terzi delle 2.000 raccomandazioni politiche contenute nel nostro primo rapporto “Mandate for Leadership”; “l’ispirazione per l’Iniziativa di Difesa Strategica del presidente Reagan e la spinta per il ritiro degli Stati Uniti dal Trattato sui Missili Anti-Balistici, entrambe misure che hanno aperto la strada alla difesa del Paese da attacchi missilistici”; “la storica riforma del welfare del 1996, che ha ridotto la povertà infantile e aumentato significativamente l’occupazione”; “l’espansione della libertà di scelta scolastica tramite conti di risparmio per l’istruzione in 12 stati (e in crescita)”; “il successo nel bloccare l’amnistia in varie leggi sull’immigrazione, incluse importanti proposte nel 2007 e nel 2018” e “l’adozione, da parte dell’amministrazione Trump, del 64% delle raccomandazioni politiche di Heritage, attraverso il bilancio annuale, linee guida regolatorie o altre azioni”.
K.D. ROBERTS: “TRUMP STA RIPRISTINANDO LA PACE ATTRAVERSO LA FORZA”
Sul Medio Oriente Roberts dà una sua lettura di quanto sta accadendo e potrebbe ancora succedere: “Da Gaza all’Iran, il Medio Oriente è sull’orlo di un caos che potrebbe produrre nuove ondate di terrorismo, destabilizzare la regione e minacciare la sicurezza americana. Tuttavia, agendo in modo prudente ma decisivo gli USA hanno l’opportunità di confrontarsi con i nostri nemici nella regione ed evitare un conflitto più ampio, che sarebbe costoso per tutte le parti. I nostri nemici sono incoraggiati dalla debolezza, specialmente la debolezza che hanno visto nell’amministrazione Biden. Il presidente Trump sta ripristinando la pace attraverso la forza”, conclude Roberts.