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Il Consiglio europeo che vuole preparare la pace (con le armi)

Si apre domani a Bruxelles un Consiglio europeo che ha tra i temi il sostegno economico e politico all’Ucraina, una netta posizione sul conflitto mediorientale e l’adesione alle richieste statunitensi di aumentare le spese militari 

Medio Oriente, difesa comune e Ucraina. Sono questi i temi al centro del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno che segue di un solo giorno il vertice Nato in corso all’Aia dedicato al tema dell’aumento delle spese e della produzione di armamenti militari per “difesa e deterrenza” e al sostegno alla causa ucraina. “Si vis pacem para bellum” come ha detto la Premier Giorgia Meloni in audizione in Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo.

Il Consiglio europeo avrà, però, un’agenda fitta e densa di implicazioni geopolitiche. Obiettivo è rafforzare il posizionamento internazionale dell’UE, cercando di tenere il passo dei partner internazionali e provando ad anticiparne le imprevedibilità.

UCRAINA: SOSTEGNO INCROLLABILE E SANZIONI ALLA RUSSIA

Primo punto all’ordine del giorno è sostegno, pieno e senza tentennamenti, all’indipendenza e integrità territoriale dell’Ucraina.

I 27 dell’Unione riaffermano il loro impegno a garantire sostegno militare, finanziario e diplomatico all’Ucraina vittima dell’aggressione russa. Nel 2025 l’Ue erogherà “all’Ucraina 30,6 miliardi di euro che comprendono 12,5 miliardi di euro a titolo del Fondo Ucraina e 18,1 miliardi di euro nell’ambito dell’iniziativa G7 ERA, rimborsati dagli utili straordinari derivanti dall’immobilizzazione di beni russi; confermare l’impegno dell’UE a sostenere il risanamento, la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, in coordinamento con i partner internazionali. In tale contesto, il Consiglio europeo attende con interesse la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio 2025”.

Il vertice affronterà anche il tema del XVII pacchetto di sanzioni alla Russia che colpisce la “flotta ombra” e l’industria energetica e si discuterà anche un XVIII pacchetto di sanzioni, con misure aggiuntive su petrolio, gas e restrizioni diplomatiche.

DA GAZA ALL’IRAN: IL MEDIORIENTE IN FIAMME

L’Unione è fortemente preoccupata anche dalla crisi che sta attraversando tutto il Medioriente. La guerra condotta da Israele nei confronti di Hamas nella Striscia di Gaza, l’estensione del conflitto all’Iran e l’ingresso diretto degli Usa rischiano di alzare la temperatura con esisti inimmaginabili. Per questo da Bruxelles arriverà una ferma condanna delle violenze nella Striscia di Gaza, delle operazioni dei coloni israeliani in Cisgiordania e della mancata protezione dei civili. Si chiede il cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi e un accesso umanitario senza ostacoli. La proposta è sempre quella della soluzione a due Stati e il sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese, anche attraverso un piano di 1,6 miliardi di euro per la ripresa e la resilienza.

CONSIGLIO EUROPEO: GLI OBIETTIVI DELLA DIFESA COMUNE 

Il Consiglio del 26 e 27 giugno discuterà nuove misure per rafforzare la difesa europea, tra questi il discusso piano “ReArm Europe/Readiness 2030” e il regolamento SAFE per lo sviluppo industriale. L’obiettivo è aumentare la spesa militare, potenziare la produzione di munizioni e consolidare la cooperazione con l’Ucraina e partner extra-UE. In quest’ambito il punto più caldo riguarda la relazione con gli alleati. Nella sua bozza di conclusioni il Consiglio elenca quattro priorità:

  • “sottolinea la necessità di continuare a incrementare considerevolmente la spesa per la sicurezza e la difesa, compresi gli impegni assunti in sede NATO, per gli Stati che ne sono parte, (invitando questi ultimi a coordinare tra loro l’attuazione delle decisioni del recente vertice dell’Alleanza);
  • accoglie con favore l’adozione del regolamento SAFE e l’imminente attivazione delle clausole di salvaguardia nazionali previste dal patto di stabilità e crescita;
  • chiede a Consiglio e Parlamento europeo di esaminare rapidamente la proposta sull’incentivazione di investimenti nel settore della difesa e il riesame intermedio della politica di coesione;
  • accoglie con favore gli sforzi della BEI per sostenere gli investimenti privati nel settore, adeguando le sue pratiche in materia di prestiti all’industria della difesa;
  • ribadisce l’importanza dell’aggregazione della domanda, dell’armonizzazione dei requisiti e degli appalti congiunti, nonché dell’ulteriore integrazione del mercato europeo della difesa.

DALLA MIGRAZIONE ALLA SICUREZZA INTERNA: GLI ALTRI TEMI DEL CONSIGLIO EUROPEO 

Il verice dei 27 conta altri temi all’ordine del giorno sebbene meno stringenti:

  • il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo;
  • il rilancio delle economie europee attraverso la “Bussola per la competitività”;
  • il sostegno politico e finanziario alla Repubblica di Moldova e ai Paesi dei Balcani occidentali, con l’obiettivo di rafforzare la stabilità regionale e avvicinare i Paesi candidati all’UE;
  • l’impegno per contrastare crimine organizzato con un nuovo ciclo EMPACT (2026-2029);
  • le celebrazioni del 40º anniversario dell’accordo di Schengen.

Il documento: Consiglio europeo – Bruxelles, 26-27 giugno 2025

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