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Vertice NATO

Vertice NATO 2025, cosa c’è (e cosa non c’è) nella dichiarazione finale

Vertice NATO a L’Aia: obiettivo 5% del PIL per la difesa entro il 2035 e sostegno militare all’Ucraina contro la minaccia russa, mentre non si parla più dell’adesione di Kiev. Ribadita la validità dell’Articolo 5, fissati i nuovi appuntamenti. Ecco tutti i punti della dichiarazione finale

Si va verso il 5% di spesa per le difese militari, come da richieste del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, mediate dal Segretario generale Mark Rutte.

Mentre viene rinnovato, su base condivisa – seppur in misura più vaga rispetto all’intesa dell’anno scorso – l’impegno nei confronti dell’Ucraina per fronteggiare la minaccia russa.

Sono questi i principali punti messi nero su bianco nella dichiarazione finale del vertice svoltosi oggi a L’Aia tra i Capi di Stato e di governo dei Paesi membri della NATO.

VERTICE NATO: VERSO IL 5% DEL PIL PER LE SPESE MILITARI

Come previsto, viene fissato dunque al 5% del Pil entro il 2035 l’investimento annuo in spese legate alla difesa e alla sicurezza.

Tale quota sarà suddivisa in un 3,5% che verrà destinato “al fabbisogno di risorse fondamentali per la difesa e al raggiungimento degli Obiettivi di Capacità della NATO” e un altro 1,5% per la protezione delle infrastrutture critiche, difendere le reti digitali, promuovere l’innovazione e potenziare la base industriale della difesa. Le spese in sostegno. Il piano prevede che ogni Paese presenti annualmente un percorso credibile e graduale per raggiungere questi obiettivi, con una revisione fissata per il 2029.

Giallo sulla Spagna, che firma la dichiarazione, come sottolinea la premier italiana Giorgia Meloni, ma non dovrebbe aderire all’accordo sul 5%, almeno secondo quanto dichiarato dal presidente Sanchez. E Trump minaccia di raddoppiargli i dazi.

SUPPORTO MILITARE ALL’UCRAINA CONTRO LA MINACCIA RUSSA

Gli investimenti sono motivati dalla “minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica” e dalla “persistente minaccia del terrorismo”. Il sostegno militare all’Ucraina viene infatti considerato essenziale ai fini della difesa comune e pertanto nel calcolo complessivo saranno incluse anche le spese in supporto di Kiev.

CONFERMATA LA CENTRALITÀ DELL’ARTICOLO 5

La dichiarazione finale riafferma inoltre l’impegno verso la difesa comune e il principio sancito dall’Articolo 5 del Trattato di Washington, secondo cui un attacco contro viene considerato un attacco contro tutti i Paesi membri, sul quale nei giorni scorsi il presidente USA si era mostrato dubbioso.

Ribaditi, come di consueto, i  compiti fondamentali della NATO: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.

NESSUN CENNO ALL’UCRAINA NELLA NATO NEL TESTO UFFICIALE

Nessun cenno nel testo, invece, al “percorso irreversibile” che porterebbe all’ingresso di Kiev nel perimetro dell’Alleanza translantica. Un passaggio che emerge soltanto nelle dichiarazioni del Segretario generale della NATO Mark Rutte a margine del vertice che ha parlato di “sostegno incrollabile” all’Ucraina e di “inevitabile cammino verso l’adesione”.

IMPEGNI E PROSSIMI VERTICI NATO

I leader hanno inoltre annunciato nuove misure per potenziare la cooperazione industriale in ambito difesa tra i Paesi membri, rimuovere le barriere commerciali e promuovere l’adozione di tecnologie emergenti.

Il vertice si è concluso con un ringraziamento al Regno dei Paesi Bassi per l’ospitalità e con l’annuncio delle prossime tappe: il vertice del 2026 si terrà in Türkiye, seguito da un incontro in Albania.

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