Il partito di Pedro Sanchez sta affrontando una delle più dure tempeste giudiziarie della sua storia. Cerdán, il numero tre del partito di Sanchez é in carcere, in maniera preventiva, con l’accusa di aver partecipato a una rete di corruzione in appalti pubblici. Tutto questo potrebbe avere ricadute sulla commissione von der Leyen
Gli equilibri nella Commissione von der Leyen potrebbero dipendere dalle tensioni nella maggioranza governativa spagnola. Al momento l’esecutivo comunitario, come ricordato anche dalla vicepresidente della Commissione europea, Teresa Ribera, esponente dei socialisti, nel corso della conferenza stampa sul target climatico 2040, è sostenuto “dalle forze pro-europee, dalla piattaforma pro-europea che include i Verdi, i Socialdemocratici, i Liberali e il Partito Popolare, che sottolineano l’importanza del motore verde per costruire competitività e solidità sociale”.
Dunque, sino ad oggi i socialisti hanno collaborato con la Commissione von der Leyen, sostenendone le battaglie sebbene, almeno in materia climatica, abbiano un approccio più progressista, aspetto che ha creato malumori tra gli europarlamentari socialisti spagnoli.
I GUAI GIUDIZIARI DEL NUMERO TRE DEL PSOE DI PEDRO SANCHEZ
Le cose potrebbero cambiare perché il PSOE è travolto da un importante scandalo giudiziario. Il numero tre del partito spagnolo, Santos Cerdán, é stato condotto in carcere con l’accusa di aver collaborato una rete di appalti pubblici truccati in cambio di tangenti. L’indagine coinvolge anche José Luis Ábalos e il suo ex consigliere Koldo García.
Il giudice del tribunale supremo di Madrid, Leopoldo Puente, dopo aver ascoltato il suo interrogatorio, ha deciso l’applicazione del carcere preventivo per l’ex deputato e segretario d’organizzazione del partito socialista, verosimilmente per il rischio occultamento delle prove.
PERCHÉ BRUXELLES GUARDA A MADRID
Come si trasferiscono queste tensioni a livello europeo? Se i socialisti socialisti spagnoli dovessero ritrovarsi all’opposizione in patria vi traslocherebbero anche in Europa. Tea i temi, come anticipato, la condotta del Ppe in materia di politiche ambientali, ritenute troppo poco incisive dagli uomini di Sanchez.
LA PROIEZIONE INTERNAZIONALE DI PEDRO SANCHEZ
Come spesso succede quando “in casa” la tensione si alza troppo ci si rivolge all’esterno. E così sta facendo il premier socialista Pedro Sanchez. Nel corso del recente vertice Nato, nell’ambito del quale gli alleati hanno concordato un aumento al 5% del Pil delle spese militari, il premier Sanchez ha adottato una linea di dura opposizione all’aumento della spesa militare richiesto da Donald Trump. Il premier Pedro Sánchez aveva spiegato che quella cifra non è sostenibile e che la Spagna arriverà al massimo al 2,1 per cento. Tuttavia, Sánchez ha firmato la dichiarazione finale del vertice Nato che non prevede eccezioni, sebbene Sanchez abbia sostenuto che il suo paese non riuscirà ad andare oltre il 2,1%.
PEDRO SANCHEZ L’ANTI TRUMP
Tra le altre proiezioni internazionali di Sanchez c’è l’incontro, a margine della Quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo delle Nazioni Unite in corso a Siviglia, con presidente francese Emmanuel Macron, leader con cui condivide l’avversità per i modi, e i contenuti, del tycoon statunitense. Da ultimo, il premier Sanchez è intervenuto anche sui dazi imposti dal numero uno della Casa Bianca. Il motore che ha spinto lo sviluppo globale, secondo Sanchez, si sta “ingrippando” nel contesto di guerra commerciale e che i dazi rappresentano “un freno” alla crescita mondiale. Il leader socialista ha messo in guardia sull’effetto dei dazi sulla crescita mondiale, che cadrà al di sotto del 3%, “il livello dove resisteva dopo la pandemia”, con la conseguenza che a pagare saranno “i più vulnerabili”. “I dazi non sono frecce da lanciare, sono un freno – ha segnalato Sanchez -. La sovraccapacità industriale o la concorrenza sleale sono sfide reali, evidentemente,” alle quali però rispondere “con barriere” porta alla “sconfitta collettiva” poiché “non ci sono vincitori in un’economia che si rinchiude su se stessa”.