In via del Collegio Romano si prova a ricomporre il puzzle dopo la raffica di dimissioni degli ultimi giorni: Antonio Parente e Antonio Saccone sono in pole per rimpiazzare Nicola Borrelli e Chiara Sbarigia alla direzione generale Cinema e Audiovisivo e alla presidenza di Cinecittà. Ecco chi sono e cosa c’è dietro le nomine.
Settimane roventi al MiC, dopo la bufera sul tax credit concesso ai presunti film di Rexal Ford/Kaufmann, il caso Longo che ha acuito i dissidi interni tra Giuli e la sottosegretaria Borgonzoni e, da ultimo, la querelle, senza risvolti giudiziari in questo caso, sulla presenza del ministro alla cerimonia del Premio Strega.
Alla fine sono rimaste due poltrone vuote, con le dimissioni del dg Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli e della presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia arrivate nel giro di tre giorni.
Secondo quanto riporta la Repubblica, ora sarebbero in corso le manovre per il rimpiazzo di entrambi. I nomi in corsa per i due ruoli sarebbero rispettivamente quello di Antonio Parente, dal 2021 dg della sezione Spettacolo del MiC, e di Antonio Saccone, ex Forza Italia, poi approdato all’UdC, ma molto apprezzato dall’area leghista.
IL DG CINEMA A FRATELLI D’ITALIA, CINECITTÀ ALLA LEGA
Un profilo interno per la sezione Cinema e audiovisivo del MiC – quello di Parente – che avrebbe il placet del sottosegretario Gianmarco Mazzi, di Fratelli d’Italia.
Il successore di Sbarigia alla presidenza di Cinecittà invece sarebbe stato individuato dal ministro Giuli d’intesa con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, incaricato da Salvini per mediare sulle vicende del MiC che vedono spesso contrapposti il ministro e la sottosegretaria di area leghista.
Dopo l’ipotesi Giuseppe De Mita, membro del Cda di Cinecittà che aveva il benestare di Fratelli D’Italia, la presidenza dovrebbe andare ad Antonio Saccone, ex senatore e politico nelle fila dell’UdC ma particolarmente gradito al Carroccio.
CHI È ANTONIO PARENTE
Classe 1973, laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno, Parente vanta un lungo percorso all’interno del Ministero, iniziato presso l’Ufficio per il Diritto d’Autore. Da lì ha proseguito presso il Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport e successivamente, fino al 2008, presso l’Ufficio del Segretario Generale. Dal novembre 2007 è stato stabilmente assegnato alla Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, dove ha continuato a curare anche le attività legate al diritto d’autore. Tra gli incarichi di maggiore rilievo ricoperti negli anni, figurano quello di responsabile dell’Osservatorio dello Spettacolo e di responsabile dell’Area Vigilanza sulle fondazioni lirico-sinfoniche.
CHI È ANTONIO SACCONE
Cinquanteseienne, nativo di Haifa, in Israele – il padre era console – Saccone ha costruito la propria carriera su un doppio binario: da un lato l’impegno nelle comunicazione dall’altro un profilo sempre più consolidato nella politica centrista. Si laurea in Scienze politiche alla Sapienza, quindi debutta nel mondo dell’informazione a metà degli anni ’90, a Europa TV, per poi approdare in RAI nel ’97, dove lavora a format storici quali “Misteri” e “Sfide”. Il battesimo politico arriva nel ’97, da consigliere municipale del II Municipio di Roma. Sarà poi presidente dello stesso Municipio (2001-2006), e successivamente consigliere comunale di Roma Capitale (2006-2008). Nel 2018 l’elezione alle politiche nel collegio di Velletri (Lazio) gli vale un posto in Senato tra i banchi del Gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-UDC. Nel 2022 è capolista di Noi Moderati in uno dei collegi plurinominali lombardi, ma il partito non supera la soglia di sbarramento. Nel 2024 l’ultimo incarico politico come coordinatore regionale dell’Udc in Abruzzo.