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Elisabetta Belloni

Elisabetta Belloni lascia Bruxelles e von der Leyen. Ecco perché

Elisabetta Belloni tornerà presto in Italia. Dopo appena sette mesi trascorsi al fianco di Ursula von der Leyen come consigliera diplomatica, l’ambasciatrice ha comunicato la sua intenzione di lasciare 

È già tempo di addii per Elisabetta Belloni: l’ex capo del Dis, approdata alla corte di Ursula von der Leyen sette mesi fa come consigliera diplomatica, prepara nuovamente le valigie. Saluterà Bruxelles a settembre, una volta completati gli ultimi incarichi.

VON DER LEYEN PERDE LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA

Secondo quanto riporta Repubblica, Belloni avrebbe comunicato personalmente la sua decisione a Ursula von der Leyen, prima in un faccia a faccia, poi con l’invio della lettera formale.

Notizia che la presidente della Commissione europea si sarebbe risparmiata volentieri – tanto da provare in più occasioni a dissuadere la propria consigliera – e che arriva in un momento particolarmente delicato per Bruxelles, pressata da più parti per una revisione della linea su alcuni dossier strategici e attesa da una mozione di sfiducia al Parlamento europeo calendarizzata per il 10 luglio.

UN ADDIO DI PESO

La diplomatica italiana non era un funzionario qualunque. In capo a lei ci sono alcuni dossier cruciali, tra cui quelli legati alla sicurezza energetica e alla strategia euro-africana. Solo due settimane fa era apparsa a Roma, accanto alla presidente della Commissione e alla premier Meloni, in occasione del vertice sul Piano Mattei.

DAL DIS ALLA COMMISSIONE UE: UNA TRANSIZIONE TRAVAGLIATA

La su esperienza a Bruxelles era iniziata lo scorso gennaio, poco dopo il suo improvviso addio dalla guida del Dis. Nell’immediatezza, Belloni aveva smentito l’ipotesi di altri incarichi, compresa l’indiscrezione che la indicava prossima al ruolo di Chief Diplomatic Adviser a Bruxelles, poi concretizzatasi nel giro di poche settimane.

PERCHÉ BELLONI SI DIMETTE DA CONSIGLIERA DIPLOMATICA UE

Ufficialmente Belloni lascia per ragioni personali. Anche stavolta non ci sarebbe nessun incarico all’orizzonte, solo la volontà di concludere il proprio incarico con pieno impegno, accompagnando i vertici dell’Unione nelle prossime missioni in Cina e Giappone, previste per l’estate, e poi il ritiro nella sua campagna aretina.

Ma a ben guardare neanche il periodo in Europa è stata privo di ostacoli e in ambienti della Commissione si parla di attriti ricorrenti tra il capo di gabinetto di von der Leyen e Belloni. Uno spazio di manovra limitato anche dal protagonismo del’Alto rappresentante degli affari esteri Kaja Kallas, che ha accentrato le attenzioni sul dossier Russia.

BELLONI PER IL COLLE NEL 2029?

Il suo nome, ora come in passato, torna spendibile per un ventaglio molto ampio di ruoli. Dalla guida dell’Unità di crisi della Farnesina, al ruolo di segretario generale del Ministero degli Esteri (su nomina di Paolo Gentiloni) fino alla direzione del Dis voluta da Mario Draghi e la conferma di Giorgia Meloni, non sembrano esserci porte chiuse a priori per Belloni. Nel 2022 era stata perfino inserita nella rosa dei papabili per il Quirinale. All’epoca era stata accantonata in favore di Mattarella: pesava l’assenza di esperienza in ruoli di governo e la brutta impressione che avrebbe fatto un capo dell’intelligence alla guida del Colle.

Già da tempo si vocifera che nel 2029 i tempi potrebbero essere maturi: chissà che le dimissioni di questi giorni non preludano a un nuovo ruolo propedeutico alla Presidenza della Repubblica o, quantomeno, a una pausa in attesa di una seconda e più concreta candidatura per l’incarico più prestigioso.

 

 

 

 

 

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