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I migliori (e i peggiori) sindaci e governatori locali: il sondaggio Sole 24 Ore

La rilevazione annuale realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e diffusa nell’edizioni di ieri del quotidiano dà conto dell’indice di gradimento rispetto all’operato di sindaci e presidenti di Regione. Ecco chi sono i migliori  secondo gli italiani

Al vertice della classifica dei sindaci più apprezzati d’Italia c’è per la prima volta un esponente di Fratelli d’Italia, mentre la classifica regionale è dominata dal duo Fedriga-Zaia, che però non potranno ricandidarsi. Ma la sfida del consenso locale va oltre i confini politici e rivela un’Italia dei Comuni sempre più spaccata tra Nord e Sud.

FIORAVANTI DI FDI (ASCOLI PICENO) SVETTA SU GUERRA (PARMA), LECCESE (BARI) E MANFREDI (NAPOLI)

Marco Fioravanti è il primo sindaco di Fratelli d’Italia a conquistare la vetta della classifica pubblicata annualmente da Il Sole 24. Il sindaco di Ascoli Piceno supera in volata con il 70% il vincitore dello scorso anno, Michele Guerra (Parma), che pur migliorando il suo gradimento (dal 63% al 65%) scende al secondo posto.

Sul terzo gradino del podio c’è Vito Leccese, neosindaco di Bari e volto nuovo tra gli amministratori locali più apprezzati. Leccese eredita la tradizione di consenso avviata dal suo predecessore Antonio Decaro.

Accanto a lui sul podio, una conferma: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, già secondo nel 2024 e ora nuovamente tra i primi cinque.

LE GRANDI CITTÀ: SALA SALE, GUALTIERI RESTA INDIETRO

Tra i grandi centri urbani, il balzo più significativo lo compie Beppe Sala a Milano, che guadagna dieci posizioni fino a entrare nella Top 10. Più difficile la situazione a Roma, dove Roberto Gualtieri rimane in basso (89esimo posto), sebbene registri un leggero aumento di consenso.

I BOCCIATI: LAGALLA E TRANCHIDA IN CODA

La coda della classifica è ancora una volta appannaggio di sindaci del Mezzogiorno. A chiudere la classifica è Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, che nel 2024 era penultimo e quest’anno ha ceduto l’ultima posizione all’ex fanalino di coda Giacomo Tranchida (Trapani).

UNA GEOGRAFIA SPACCATA

Nonostante gli exploit individuali, la rilevazione conferma una frattura geografica: l’80% dei primi dieci sindaci è del Nord, mentre il 70% degli ultimi dieci è del Sud. Il dato riflette le diseguaglianze strutturali tra aree ricche e povere del Paese. I sindaci del Sud devono fare i conti con entrate tributarie più deboli, difficoltà nella riscossione e una crescente domanda di welfare locale che mette in crisi i bilanci.

Nel complesso, però, l’indice di gradimento è in crescita: ben 83 sindaci su 97 superano il 50% di consenso, contro il 77,5% dell’anno scorso.

REGIONI: GUIDANO I GOVERNATORI DI CENTRODESTRA DEL NORD

Sul versante delle Regioni, la rilevazione incorona nuovamente Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia, seguito dal compagno di coalizione Luca Zaia in Veneto. A completare il podio è Alberto Cirio, presidente del Piemonte, che consolida il consenso e rafforza il predominio del centrodestra settentrionale.

Una novità interessante arriva dalla Toscana, dove Eugenio Giani vola con un +6,5% rispetto al 2024. Un dato che, a ridosso delle elezioni regionali d’autunno, lo pone in posizione favorevole per una nuova candidatura.

GLI SFIDUCIATI E I SORPASSI SILENZIOSI

Tra le Regioni con maggiori difficoltà, spicca il calo di Francesco Roberti in Molise, complice anche un’indagine per corruzione che lo ha travolto a febbraio: perde 13,5 punti in un anno e si attesta al 44%. Giù anche Francesco Rocca nel Lazio, penalizzato da una gestione percepita come poco incisiva.

Non mancano però le sorprese: Francesco Acquaroli nelle Marche compie un balzo di 7,5 punti e lascia il fondo della classifica, mentre Roberto Occhiuto in Calabria e Renato Schifani in Sicilia mantengono buoni livelli di consenso.

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