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Gaza

Attacchi “accidentali” dell’Idf alle chiese cristiane a Gaza: i precedenti

Il complesso della chiesa Sacra Famiglia a Gaza ha subito un attacco che ha causato la morte di almeno tre persone e il ferimento di altre 13, tra queste anche il parroco, padre Gabriel Romanelli. Non è la prima volta che la Sacra Famiglia viene attaccata dall’Idf, è già successo nel 2023 

Questa mattina un attacco israeliano ha colpito il tetto della chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza uccidendo due persone, Saad Issa Kostandi Salameh, portinaio della parrocchia, e una donna di nome Foumia Issa Latif Ayyad, e ferendo 13 persone. Tra i feriti anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che ha riportato lesioni a una gamba ed è stato medicato in ospedale. Ha riportato danni anche la struttura della chiesa, nella quale sono ospitate ancora circa 500 persone in fuga dalla guerra.

CARDINALE PIZZABALLA: A GAZA UNA GUERRA SENZA SENSO 

“È tempo di concludere questa guerra che non ha mai avuto senso ma adesso ancora di meno, il cessate il fuoco o è il minimo, il primo passo per porre termine a questa situazione drammatica, gravissima, vorrei aggiungere che noi abbiamo avuto due morti come cristiani, ma i morti a Gaza sono decine ogni giorno”, ha detto a Rainews il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. “Ho sentito padre Romanelli – ha aggiunto – appena tornato dall’ospedale ma la preoccupazione più che altro è per gli altri feriti perché gli ospedali com’è noto non sono in grado di dare molte cure perché manca di tutto”.

MELONI: INACCETTABILI GLI ATTACCHI ALLA POPOLAZIONE CIVILE DA PARTE DI ISRAELE

Il raid ha suscitato indignazione e sgomento, tanto che anche la Premier Giorgia Meloni, che dall’inizio delle ostilità nella Striscia di Gaza ha sempre sostenuto le ragioni israeliane, ha usato parole ferme per condannare l’attacco israeliano.

 

UN ERRORE ALL’ORIGINE DEL RAID

All’origine dei bombardamenti odierni ci sarebbe un errore di un tank israeliano, “ma non lo sappiamo, ha colpito la chiesa, direttamente la chiesa”, ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa a Vatican News.

ATTACCHI ISRAELIANI ALLE CHIESE DI GAZA: I PRECEDENTI DELLA SACRA FAMIGLIA E DI SAN PORFIRIO

 Se la natura, accidentale o meno, non è acclarata, quello che è certo è che non è la prima volta che i missili israeliani colpiscono edifici cristiani. Lo scorso 16 dicembre 2023 i bombardamenti israeliani colpirono proprio la parrocchia latina della Sacra Famiglia, nel quartiere Zeitoun di Gaza City. In quell’occasione morirono due donne, raggiunte dai colpi dei cecchini mentre si stavano recando ai servizi igienici, e furono danneggiate le strutture fisiche della parrocchia: la chiesa, le strutture delle suore di Madre Teresa e i pannelli solari che fornivano energia allo stabile. In quell’occasione nessun altro rifugiato rimase ferito sebbene schegge di ordigni penetrarono in diverse aree del complesso.

Ancora prima, il 19 ottobre 2023, l’esercito israeliano colpì le strutture della chiesa di San Porfirio a Gaza, che offriva rifugio a 411 persone. Tra queste c’erano cinque membri dello staff di Caritas Gerusalemme, insieme alle loro famiglie. In quell’occasione i morti furono 18. “Dal 7 ottobre, Israele ha imposto un assedio totale agli oltre 2 milioni di cittadini di Gaza. Acqua, cibo ed elettricità sono stati tagliati, le medicine scarseggiano e i bombardamenti arbitrari si sono intensificati”, disse all’epoca la Caritas Internationalis.

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