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Vincenzo Tiné

Soprintendenza Liguria, tornano Tiné e la struttura unica

Doppio ritorno per le strutture periferiche del MiC in Liguria: il nuovo (vecchio) soprintendente è Vincenzo Tiné, addio al modello bipartito

Tra le nomine per le sovrintendenze dei musei italiani decise nelle scorse settimane dal MiC, c’è anche quella dell’archeologo Vincenzo Tiné alla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio della Liguria.

Un ritorno dopo sei anni, che segna anche la fine del modello a doppia struttura che aveva caratterizzato la gestione del patrimonio culturale ligure negli ultimi anni e il ripristino di una singola direzione regionale.

SOPRINTENDENZA LIGURE, TORNA TINÉ

Due dunque le riorganizzazioni disposte dal MiC per la cultura ligure. La prima è il nome del nuovo soprintendente, non una novità in termini assoluti: Vincenzo Tiné è stato già alla guida della struttura fino al 2019.

Dopo l’ufficializzazione con decreto ministeriale, lascerà la Soprintendenza di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, dove verrà sostituito da Marta Mazza.

CHI È VINCENZO TINÉ

Padovano ma cresciuto a Genova, 52 anni, Tiné è archeologo prestorico e funzionario del Ministero della Cultura da oltre venticinque anni. Formatosi a Roma presso il Museo Nazionale Preistorico Luigi Pigorini, ha diretto come Soprintendente Archeologo il Veneto (2009‑2015) e come Soprintendente ABAP la Liguria (2017‑2019), le province di Verona, Vicenza e Rovigo (2020‑2022) e attualmente le province di Venezia, Padova, Treviso e Belluno.

In queste sedi ha coordinato i musei archeologici regionali – inaugurando ad esempio quello di Altino nel 2014 – e gestito progetti di tutela, restauro e valorizzazione di monumenti di rilievo, tra cui l’Arena di Verona, il Castello Carrarese e la Cattedrale di Padova. Dal 2019 è membro del Comitato Tecnico per la stesura del Piano Paesaggistico Regionale del Veneto, per il quale ha curato l’Atlante delle Aree archeologiche del Veneto”.

TORNA LA SOPRINTENDENZA UNICA PER LA LIGURA

Con Tiné torna anche la Soprintendenza unica, come previsto dalla riforma varata nel 2023 dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Si chiude quindi il regime della doppia soprintendenza introdotto dalla riforma Franceschini, che vedeva due strutture distinte: una per la Città metropolitana di Genova e la Provincia di la Spezia – guidata da ultimo da Cristina Bartolini,  nominata a sua volta direttore del servizio “Tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Architettonico” a Roma – l’altra competente sulle Province di Savona e Imperia, che era assegnata a Federico Barello.

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